Teramo. Il corpo in avanzato stato di decomposizione non lascia intravedere i segni della corda che Luciano Di Monte avrebbe legato intorno al collo per togliersi la vita, ma i riscontri dell’autopsia fanno pensare che il 64enne si sia effettivamente tolto la vita.
L’esame eseguito dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra sul cadavere del pensionato, è stato reso molto complicato dall’avanzato stato di decomposizione del corpo, ormai putrefatto. Non ci sono lesioni, ma tutto lascia pensare che il 64enne abbia deciso di togliersi la vita nel giorno stesso della scomparsa, lo scorso primo agosto. Il luogo del ritrovamento del cadavere si trova a poca distanza dall’abitazione del 64enne. A fare la scoperta sono stati gli inquilini di un’abitazione vicina, insospettiti dall’odore nauseabondo. Il cadavere era infatti in avanzato stato di decomposizione anche per colpa del gran caldo degli ultimi giorni e solo la ricognizione cadaverica dell’anatomopatologo ha permesso di identificarlo. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, coordinati dal capitano Raffaele Iacuzio.
Ancora senza esito invece le ricerche di Daniele Taddei, 28enne di Sant’Omero, scomparso dallo scorso 3 agosto. Il ragazzo, operaio, si è allontanato a bordo di una Nissan Micra di colore grigio. L’ultima cella agganciata dal suo telefonino è quella di Mosciano Sant’Angelo. Poi più nulla. Sulle sue tracce protezione civile, volontari e carabinieri.