«A seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19 sono stati soppressi numerosi collegamenti ferroviari utilizzati da studenti e lavoratori per spostarsi sul territorio regionale. Scelta giusta e comprensibile nella fase del lockdown, ma totalmente insensata oggi che si fa un gran parlare di fase due, di ripartenze e di riaperture. Il treno che da Teramo permette di raggiungere Pescara nell’orario in cui tutte le attività lavorative aprono i battenti – denuncia il Comitato – non può continuare a rimanere soppresso fino a metà giugno».
Dito puntato in particolare contro la mancata riattivazione da parte di Tua S.p.a. del treno 23907, che anche con la nuova rimodulazione degli orari prevista a partire dal prossimo 31 maggio risulta ancora “soppresso per emergenza sanitaria”, costringendo tutti coloro che dal teramano debbano raggiungere Pescara a prendere il treno che parte un’ora prima o ad utilizzare l’auto privata. Il tutto con costi sociali, economici ed ambientali notevolmente più impattanti.
«Una scelta incomprensibile – concludono i pendolari – in un momento difficile per la vita di noi tutti, invece di agevolare il trasporto pubblico locale qualcuno, magari comodamente in smart-working, ha deciso che il treno più utilizzato di quella tratta non debba viaggiare, costringendo i pendolari all’ennesima prova di resilienza. A questo punto ci chiediamo se non sia il caso che Tua S.p.a. rifletta se continuare nella gestione di quella linea, o se non sia meglio lasciare direttamente a Trenitalia l’erogazione del servizio.»