Omicidio Melania Rea, Parolisi: “Soffro e dovranno chiedermi scusa”

parolisiTeramo. Scrive ancora dalla casa circondariale di Teramo dov’è rinchiuso Salvatore Parolisi, caporlmaggiore che due gradi di giudizio hanno denifito colpevole dell’omicidio della moglie Melania Rea.

 

In uno stralcio della lettera scritta recentemente dal carcere di Teramo, Salvatore Parolisi dice: “Soffro e continuerò a soffrire con la certezza però che la stessa giustizia che oggi mi accusa ingiustamente, quanto prima farà il suo corso, affermando la mia assoluta estraneità ai fatti. Cosicchè tante persone allora, apriranno gli occhi per potermi chiedere scusa”. La missiva è pubblicata sulla pagina facebook “Processo e dintorni”. Dunque il caporalmaggiore accusato di essere l’assassino di sua moglie Melania, nonostante tutto, si dice fiducioso nella magistratura di terzo grado perchè sarà capace di dimostrare l’insussistenza della tesi accusatoria. Per gli avvocati di Parolisi (Nicodemo Gentile, Valter Biscotti e Federica Benguardato) non ci sono prove concrete che a commettere il delitto sia stato lui. La Cassazione metterà la parola fine a metà ottobre prossimo.

Il delitto di Melania Rea era avvenuto nel bosco delle Casermette a Civitella del Tronto il 18 aprile del 2011 e il suo corpo seminudo venne ritrovato trafitto da oltre 30 coltellate. Intanto, martedì a Roma si terrà la prima udienza di Parolisi davanti al tribunale militare per violata consegna militare. In questo processo (non già martedì, fanno sapere i legali) si ritroverà faccia a faccia con l’amante, il cui rapporto sentimentale rappresenterebbe il movente, secondo la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, del delitto di Melania.

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