Controguerra. Picchiava la sorella, per futili motivi, ma comunque legati alla continue richieste di denaro, che non sempre erano esaudite. Violenze e angherie (picchiata con il manico della scopa, e con vari oggetti contundenti), che si protraevano oramai da almeno un anno e mezzo.
Un clima di terrore, oramai insopportabile che ha spinto la donna, un’operaia di 46 anni, a denunciare tutto ai carabinieri. Deve rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, Alessandro Capriotti, 39anni, disoccupato di Controguerra, arrestato dai carabinieri della stazione di Corropoli in esecuzione di un provvedimento cautelare firmato dal gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, su richiesta del sostituto procuratore Laura Colica.
Le violenze e le vessazioni alle quali era sottoposta la donna, erano iniziate alla fine del 2012. Da quel periodo, per motivi futili, la stessa era destinataria di una serie di soprusi da parte del fratello minore. Inizialmente, l’operaia ha cercato di non far deflagrare la vicenda, visto che in alcune circostanze era stata costretta anche a farsi medicare, ma lo aveva fatto dal medico di famiglia e non al pronto soccorso, per evitare che la cosa diventasse in qualche maniera pubblica. Le violenze, però, sono proseguite, così la donna ha raccontato tutto ai carabinieri di Corropoli, diretti dal maresciallo Francesco Farinaro, che dopo le opportune verifiche, ha rimesso un dettagliato rapporto alla procura di Teramo, che ha emesso un primo provvedimento cautelare, ossia l’allontamento dall’abitazione familiare, il 39enne. I carabinieri, nei giorni scorsi, hanno notificato il provvedimento al giovane, che però si è rifiutato di allontanarsi da casa.
A quel punto da parte degli inquirenti è stato deciso di inasprire ulteriormente la misura cautelare, con la detenzione cautelare. Capriotti è stato così rinchiuso nel carcere di Castrogno.