Teramo. Liliana è una donna ridotta in schiavitù e non dalla sua malattia, contro cui combatte, con tutte le sue forze. Ma dalla burocrazia.
Succede a Teramo e, più precisamente, in una palazzina di Colleatterrato. 70 scale da affrontare per vedere la luce, respirare un’aria diversa, sentirsi libera. Né lei, né un’altra disabile che abita all’interno del condominio dell’Ater però, può farlo.
Perché la Giunta regionale ha sì approvato il finanziamento di 200mila euro per l’installazione di un ascensore all’interno della palazzina. Ma la risposta positiva alla pratica è rimasta solo teorica e non è divenuta al momento realtà. Dopo un anno e tre mesi l’ascensore non viene ancora montato, Liliana, affetta da Sla, non può ancora uscire.
E pensare che la Asl di Teramo ha già fornito tutto ciò di cui Liliana avrebbe bisogno per evadere dalla sua schiavitù.
La protesta del comitato “Ora Basta” non si ferma. Giovedì mattina tutti saranno sotto la sede dell’Ater per protestare insieme al blogger Giancarlo Falconi.