Roseto. Un nuovo preside per l’Istituto istituto comprensivo n°2 di Roseto (scuola Romani) e l’Ufficio scolastico regionale condannato a pagare le spese legali di mille euro più iva. Il giudice del tribunale del lavoro di Teramo, Maria Rosaria Pietropaolo, ha considerato illegittima la nomina di un anno a preside di Viriol D’Ambrosio.
Tutto è nato dal ricorso di Gaetano Avolio, anche lui dirigente scolastico e assistituo dall’avvocato Dario Avolio, aveva presentato ricorso contro l’Ufficio scolastico regionale, perché convinto “dell’illegittimità dell’assegnazione al professor Viriol D’Ambrosio della reggenza dell’istituto comprensivo n°2 di Roseto”. L’incarico a D’Ambrosio era stato conferito da Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, il 24 ottobre 2013, con decorrenza dal 1 novembre. La nomina si era resa necessaria a seguito delle dimissioni di Antonietta Battelli, presentate il 14 ottobre 2013.
Avolio ha sempre sostenuto, tramite il proprio legale, di possedere i titoli e i requisiti necessari per ottenere il posto vacante di preside. In particolare l’anzianità di servizio, visto che Avolio è dirigente scolastico in carica all’istituto comprensivo statale Giovanni XXIII di Pineto con34 anni di attività (sia docente che dirigente), mentre D’Ambrosio è invece da 7 anni preside del Liceo Saffo. Anche gli altri titoli come la vicinanza dalle sede e la maggiore esperienza erano tutti a favore di Avolio (rosetanao) nei confronti di Virio D’Ambrosio, residente a Mosciano.
Le tesi formulate dall’avvocato Avolio, sono state parzialmente accolte dal giudice del lavoro, la quale ha condannato l’ufficio scolastico regionale al pagamento delle spese il cui importo è stato fissato in mille euro più iva, mentre è stata azzerata la nomina a preside dell’Istituto comprensivo n°2 di Roseto e dovrtà essere rinnovata la procedura per il conferimento dell’incarico.