Promosso dalla Provincia di Teramo quale modello pilota di pianificazione e intervento su un asta fluviale per superare le frammentazioni di competenza si è arrivati a questo risultato attraverso un percorso partecipato che ha potuto contare sul contributo operativo di amministrazioni locali, associazioni ambientaliste, ordini professionali, associazioni di categoria; organismi di gestione e tutela delle acque.
Il Piano di miglioramento del Tordino, come annunciato dall’assessore all’Urbanistica, Vincenzo Falasca, sarà inserito nel Piano strategico provinciale che sarà portato in approvazione nel prossimo Consiglio provinciale: “Non mere dichiarazioni d’intenti ma un documento di pianificazione che farà da riferimento nella redazione degli strumenti urbanistici comunali”.
“Uno strumento concreto, coerente e condiviso per lo sviluppo sostenibile del fiume Tordino – ha affermato l’assessore provinciale all’Ambiente, Francesco Marconi – una modalità di approccio, rispetto alle risoluzioni dei problemi dell’asta fluviale completamente diversa da quella usata in passato. Cominciamo subito con il monitoraggio dei rifiuti abbandonati e degli scarichi inquinanti che sarà realizzato ad opera del Corpo volontario delle guardie ecologiche: venticinque persone appositamente formate. Successivamente chiuderemo un accordo quadro sia con la Ruzzo reti – per aumentare e differenziare i punti di prelievo e controllo delle acque – sia con i Consorzi dei rifiuti, per la rimozione dei rifiuti abbandonati”.
“Stiamo parlando – ha specificato il presidente Valter Catarra – di uno degli ambiti, la riqualificazione delle aste fluviali, sui quali si concentreranno i finanziamenti comunitari, regionali e statali nei prossimi anni. Con il contratto di fiume ci siamo dati uno strumento di governance fattivamente operativo grazie alla Cabina di regia che vede riuniti tutti i soggetti decisori ad un unico tavolo”.