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Sottoscritto dai Comuni il Piano di miglioramento del Tordino

Teramo. Recuperare le aree produttive dismesse lungo l’asta fluviale del Tordino con progetti urbanistici multi-settoriali, incrementare del 25 per cento la flora autoctona fluviale, realizzare interventi di sicurezza idraulica con tecniche di ingegneria naturalistica, rimuovere i materiali inquinanti abbandonati lungo il reticolo, sostenere le iniziative imprenditoriali collegate al paesaggio fluviale. Sono questi alcuni dei 30 impegni sottoscritti questa mattina dai Comuni attraversati dall’asta fluviale del Tordino, contenuti nel Piano di azione locale del cosiddetto “contratto di fiume” realizzato all’interno del progetto europeo Ercip.

Promosso dalla Provincia di Teramo quale modello pilota di pianificazione e intervento su un asta fluviale per superare le frammentazioni di competenza si è arrivati a questo risultato attraverso un percorso partecipato che ha potuto contare sul contributo operativo di amministrazioni locali, associazioni ambientaliste, ordini professionali, associazioni di categoria; organismi di gestione e tutela delle acque. 

Il Piano di miglioramento del Tordino, come annunciato dall’assessore all’Urbanistica, Vincenzo Falasca, sarà inserito nel Piano strategico provinciale che sarà portato in approvazione nel prossimo Consiglio provinciale: “Non mere dichiarazioni d’intenti ma un documento di pianificazione che farà da riferimento nella redazione degli strumenti urbanistici comunali”.

“Uno strumento concreto, coerente e condiviso per lo sviluppo sostenibile del fiume Tordino – ha affermato l’assessore provinciale all’Ambiente, Francesco Marconi – una modalità di approccio, rispetto alle risoluzioni dei problemi dell’asta fluviale completamente diversa da quella usata in passato. Cominciamo subito con il monitoraggio dei rifiuti abbandonati e degli scarichi inquinanti che sarà realizzato ad opera del Corpo volontario delle guardie ecologiche: venticinque persone appositamente formate. Successivamente chiuderemo un accordo quadro sia con la Ruzzo reti – per aumentare e differenziare i punti di prelievo e controllo delle acque – sia con i Consorzi dei rifiuti, per la rimozione dei rifiuti abbandonati”. 

“Stiamo parlando – ha specificato il presidente Valter Catarra – di uno degli ambiti, la riqualificazione delle aste fluviali, sui quali si concentreranno i finanziamenti comunitari, regionali e statali nei prossimi anni. Con il contratto di fiume ci siamo dati uno strumento di governance fattivamente operativo grazie alla Cabina di regia che vede riuniti tutti i soggetti decisori ad un unico tavolo”.