Teramo. Una festa sì, ma da festeggiare c’è ben poco. Parola della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, che spiega come i veri traguardi per le donne, siano ancora lontani.
“Non c’è niente da festeggiare – afferma la Consigliera di Parità Anna Pompili – in un Paese dove le donne guadagnano il 20% in meno degli uomini a parità di competenze e orario di lavoro, dove il tasso di occupazione femminile è ancora sotto il 50%, dove sono le donne ad avere il primato del lavoro atipico. Non c’è niente da festeggiare in un Paese che è al 71° posto della classifica mondiale per parità tra i generi”. “Non c’è niente da festeggiare – fa eco la vicepresidente Cpo Lucia Verticelli – in un Paese in cui le donne vengono ancora uccise perché vogliono essere libere e autonome. Non c’è niente da festeggiare in un Paese dove uno stupro di gruppo è considerato una bravata e i colpevoli vengono messi alla prova e dopo pochi mesi il reato è estinto”. “Non c’è niente di cui gioire – prosegue la Presidente Cpo Desiree Del Giovine – in un Paese che nonostante tutto ciò, pensa di poter fare a meno di un Ministero delle Pari Opportunità, invece ancora necessario per arrivare a quella parità di trattamento che ci rende tutti, prima che appartenenti a un genere o all’altro, persone”. “Non c’è nulla da festeggiare – conclude il Cpo della Provincia di Teramo – occorre invece impegnarsi perchè un giorno si possa davvero festeggiare. Uomini e donne insieme. Noi vogliamo ripartire simbolicamente da dove nasce la vita per questo sabato 8 marzo alle ore 16 saremo tutti insieme presso l’atrio del reparto di Ginecologia del Mazzini a portare un piccolo pensiero alle mamme e alle neonate. Riponiamo fiducia nelle donne e negli uomini di domani”.