Teramo. Alcuni medici ed infermieri dei pronto soccorso degli ospedali di Teramo, Atri, Giulianova e Sant’Omero prendono posizione e fanno quadrato intorno alla responsabile dei pronto soccorso, Rita Rossi, in merito alla vicenda legata alla morte del 73enne di Crognaleto, deceduto dopo 5 ore di attesa sulla barella all’ospedale “Mazzini” di Teramo.
“Da un anno circa Rita Rossi, prendendo il timone del pronto soccorso, ha iniziato a farsi carico di una difficile situazione che, protrattasi negli anni, non è certo di facile gestione – scrive in una nota il personale sanitario – Abbiamo iniziato, dietro suo stimolo, a percorrere strade condivise per elaborare protocolli per la gestione dei traumi, dell Ictus, del dolore toracico, dell’attribuzione dei codici triage, delle maxi emergenze e di molto altro. Si è finalmente presa sul serio la formazione di tutto il personale dell’area di emergenza allo scopo di avere medici e infermieri sempre più aggiornati e professionalmente competenti. Sono state organizzate riunioni periodiche tra i responsabili e coordinatori infermieristici dei quattro pronto soccorso e del 118 per migliorare il servizio di emergenza con notevole miglioramento nella gestione dei trasferimenti interospedalieri. Si è iniziata un’analisi dei dati statistici degli accessi al pronto soccorso al fine di individuare criticità così da risolvere i nodi che impediscono a questo servizio di rispondere al meglio ai bisogni sempre crescenti della popolazione. Crediamo che questo sia il modo di risolvere i problemi e stiamo lavorando insieme alla Rossi e con il sostegno di tutti i vertici della Asl – conclude la nota – per dare risposte sempre più rispondenti alle esigenze di cure che giungono quotidianamente nei nostri pronto soccorso”.
Salgono a cinque gli indagati. Altri due avvisi di garanzia sono stati intanto indirizzati dalla Procura di Teramo a personale in servizio quella sera. Gli indagati per la morte del 73enne salgono dunque a cinque.