Crollano gli argini del Vibrata VIDEO

crolla_vibrataMartinsicuro. Tra le tante foto e immagini che in queste ore raccontano l’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Abruzzo, con la preoccupazione legata alla portata dei fiumi, una forse è emblematica per far rendere conto a tutti di come sia devastante la forza dell’acqua.

Il video si riferisce al Vibrata, che tra le altre cose minaccia l’argine nord, sul versante di Villa Rosa, e di riflesso sta venendo giù anche la pista ciclabile che costeggia il corso fluviale sul versante martinsicurese. Il sindaco di Martinsicuro ha firmato una ordinanza con la quale chiede al Genio civile, ufficio di Teramo, di attivarsi per mettere in sicurezza quel tratto crollato (via del Pinedo), mentre si raccomanda ai cittadini di non avvicinarsi.

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Le critiche degli ambientalisti.“  Ci dispiace ammettere che avevamo ragione noi ambientalisti nell’affermare che le opere messe in campo dal Genio Civile e dal Commissario delle opere straordinarie e quindi dalla Regione Abruzzo sul torrente Vibrata erano discutibili e avrebbero aumentato il danno “ a parlare è il presidente della task Force Ambientale Giuliano Marsili che proprio ieri aveva inviato un comunicato polemico sugli interventi eseguiti nei mesi passati. Gli ecologisti ribadiscono che l’intervento da effettuare era sì l’abbassamento del letto al di sotto dei tre ponti, statale 16, ferrovie e via Roma, ma che le melme asportate, oltretutto fortemente inquinate, andavano immediatamente rimosse e rinforzati gli argini con le gabbionate in corrispondenza dell’ansa, quella che una piena ora ha portato via. “ La piena in questione non è delle peggiori – continua Marsili – come quella del 2007, che fece scattare l’allarme, ma l’effetto devastante è stato causato dall’aumento della velocità delle acque limacciose in seguito alla ripulitura  eseguita dalla Regione “. Gli ambientalisti avevano denunciato all’opinione pubblica l’inutilità di questi interventi, costati centinaia di migliaia di euro dei contribuenti, un promesso miglioramento del flusso ottenuto però abbassando il canale centrale ma depositando le melme e i detriti ai lati, innalzandoli così di circa un metro. Gli ecologisti ritengono anche che il danno immediato è quello che si nota ma temono che le melme fortemente inquinate che sono state trascinate dalla corrente in mare vadano ad inquinare  le spiagge , compromettendo così la prossima stagione estiva. “

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