Giulianova. “La tempesta di San Martino ha causato ingenti danni alla produzione di cozze giuliese. Ora c’è bisogna della Comunità Europea per fare in modo che questa attività riparti al più presto,i l futuro della pesca è quello di coltivare il mare e averne cura”. È l’appello lanciato da Walter Squeo di Federpesca.
“La natura contro l’uomo: per il terzo anno consecutivo – spiega il presidente di Federpesca Abruzzo – le condizioni climatiche avverse ormai tropicali, danneggiano l’impianto di miticoltura dell’imprenditore Emidio Emidio. Le mareggiate e i venti forti di qualche giorno fa, oltre a creare disagi sulla terra ferma e sul litorale, non hanno risparmiato un’attività che sul territorio ma converrebbe dire sul mare, ormai da anni, è conosciutissima grazie al suo prodotto di altissima qualità, la cozza”.
“Purtroppo ogni anno i nostri sacrifici vengono resi vani dalle intemperie che in particolar modo negli ultimi tre anni, sempre più violente, danneggiano la nostra azienda. I danni anche quest’anno sono ingenti, circa il 70% del prodotto è andato perso, la struttura è stata fortemente compromessa – afferma l’armatore Carusi – Poca cosa se il paragone da prendere in esempio è la tragedia che si è scatenata in Sardegna dove ci sono state anche molte vittime. Per fortuna ai danni subiti come imprenditore, con impegno passione e tenacia, rimedieremo. Certo che il nocumento è di centinaia di migliaia di euro e il rammarico è che in virtù di ciò non potremo soddisfare la richiesta del prodotto per la vendita nella prossima estate, periodo in cui la domanda è molto alta”.
La speranza della marineria giuliese sarebbe quella di “ricevere contributi o aiuti che permettano – conclude Squeo – ad attività quasi uniche nel loro genere sul nostro territorio di ripartire al più presto”.
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