I tre sono stati rinviati a giudizio dal Gup Domenico Canosa su richiesta del pm Stefano Giovagnoni, perché accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio in concorso, truffa, falso e peculato. La vicenda riguarda la Teramo Lavoro: l’inchiesta della Procura di Teramo si è incentrata sull’uso del Fondo Sociale Europeo da parte della società e la relativa nomina di Cretarola a coordinatore del progetto. Secondo le indagini del sostituto procuratore Giovagnoni, quella nomina sarebbe avvenuta senza una selezione pubblica e Cretarola sarebbe stato retribuito con 42mila euro. La Provincia non si è costituita parte civile, ma lo ha fatto un comune cittadino (che tra l’altro ha chiesto 4 milioni di euro di danni). Antonio Di Giammartino, sindacalista che ha difeso i precari della Teramo Lavoro e rappresentato dal legale Tommaso Navarra, si è costituito parte civile e il Gup Canosa ha accettato la richiesta. Una possibilità, quella del cittadino elettorale contribuente che si costituisce parte civile al posto dell’Ente, stabilita dalla legge.