Ieri, la procura di Teramo ha chiesto il processo per i tre medici del San Liberatore: l’accusa per loro è quella di omicidio colposo.
Il pm Irene Scordamaglia, titolare delle indagini, esclude , dunque, le ipotesi avanzate in una prima fase: nessun problema all’appendice (Piccioni proprio in quell’occasione era stato sottoposto ad un intervento chirurgico), né un’intossicazione alimentare.
Giuseppe Piccioni, infatti, secondo la Procura, sarebbe morto disidratato, cosa che risulta evidente anche dalle cartelle cliniche, che vennero allora sequestrate. La morte cerebrale, inoltre, dichiarata dai medici il 21 luglio di quell’anno, secondo i consulenti poteva essere evitata.
E sulla morte di Giuseppe Piccioni si aprono scenari di un nuovo caso di malasanità.