Alba Adriatica. E siamo a tre. Dopo appena una settimana dal precedente divieto, poi revocato, la spiaggia nord di Alba Adriatica fa i conti, nuovamente, con i divieti di balneazione .
Se da un lato la spiaggia inizia a spogliarsi per la fine della stagione, sul litorale albense proseguono i fenomeni di inquinamento. Il sindaco Tonia Piccioni, infatti, alla luce dei periodici campionamenti effettuati dall’Arta, ha “dovuto” firmare un nuovo divieto di balneazione nei cento metri della zona nord della costa, dalla Bambinopoli fino alla concessione Barbanera escluso. I dati dei prelievi sono impietosi: la concentrazione di escherichia coli nel tratto in questione è di 2005 (il limite massimo di legge è 500), mentre sono fuori norma anche i parametri relativi agli enterococchi, rilevati nella misura di 380 (limite massimo è 200). I dati relativi alla presenza di batteri fecali nel mare sono agli stessi livelli della prima oridinanza di divieto dello scorso 10 luglio a testimonianza che la zona nord del litorale, quella più a ridosso del torrene Vibrata, resta sempre a forte rischio, così come accaduto anche negli anni precedenti. Il nuovo divieto di tuffarsi (anche se di turisti ne sono rimasti pochi) arriva in coincidenza con l’avvio dei controlli a tappeto , prediposti dall’amministrazione comunale, sugli scarichi di alberghi, attività commerciali e residenze private. Attività meritoria, certo, ma questa nuova emergenza ambientale, riporta a galla (è il caso di dirlo) tutte le naomalie del torrente Vibrata e alimenta forti dubbi sulla corretta funzionalità del depuratore consortile, nonostante le rassicurazioni (di rito) delle istituzioni.