>Teramo. Alla scadenza dei termini di presentazione dei progetti relativi alla riqualificazione del Teatro Romano di Teramo, prevista per oggi, sono pervenuti 14 elaborati, redatti da equipe e società di professionisti italiani e stranieri.
Il procedimento che porterà alla scelta del progetto trova sostanza nel Protocollo di Intesa sottoscritto il 22 dicembre 2009 tra Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune di Teramo, Direzione Regionale del MIBAC, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Fondazione TERCAS. In base a quanto stabilito nel medesimo Protocollo, e nel rispetto del cronoprogramma, sarà ora insediata una commissione tecnica, che pronuncerà la scelta. I criteri non saranno vincolati all’offerta economicamente più vantaggiosa, ma si terrà conto di altri aspetti inerenti le caratteristiche funzionali e tecniche che si intende affermare. L’iter del procedimento ha avuto un fondamentale passaggio con lo studio di fattibilità realizzato dal Prof. Giovanni Carbonara, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio e Restauro dei Monumenti all’Università La Sapienza di Roma, il quale, su esplicito incarico conferito dal Comune e previsto nel citato Protocollo di Intesa, aveva presentato quattro diverse ipotesi di recupero; tra queste, il 17 Dicembre del 2010, il Consiglio Comunale di Teramo scelse quella indicata con la lettera C), ritenuta la più coerente rispetto all’obiettivo di coniugare le finalità di recupero funzionale del Teatro Romano con quelle più generali di riqualificazione e valorizzazione del contesto urbano ed edilizio entro il quale esso si colloca, in una logica di realizzazione di un parco archeologico del Centro Storico. In particolare, l’intero intervento prevede la rifunzionalizzazione della cavea, la sistemazione a verde dell’area piazza/teatro, la demolizione dei palazzi Salvoni e Adamoli, il completamento del restauro conservativo delle strutture del Teatro Romano, la riqualificazione dell’area archeologica attuale. E proprio in base a tale indicazione strategica e a tali finalità, sono stati elaborati, dalle equipe di architetti e ingegneri di tutta Italia, i progetti che ora saranno oggetto di valutazione finale. “Hanno risposto al Bando progettisti italiani e stranieri, che hanno così aggiunto autorevolezza tecnica, professionale, intellettuale ad un intervento urbanistico che cambierà il volto e anche i processi economici e culturali della città di Teramo” ha commentato il sindaco Maurizio Brucchi. “Il procedimento ora andrà avanti anche in riferimento ad un secondo Protocollo di Intesa, sottoscritto tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Abruzzo, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila, la Fondazione Pescarabruzzo, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, per il Coordinamento degli interventi di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale regionale, all’interno del quale saranno stanziate dai sottoscrittori le risorse necessarie anche ai lavori di cui è oggetto il Teatro Romano di Teramo”.