Ne dà notizia la Provincia di Teramo, che conferma in questo modo che il centro torna ad essere pienamente operativo grazie anche alla campagna di raccolta fondi promossa dalla Commissione pari opportunità, dalla Consigliera di parità e dalla stessa Provincia.
A gennaio, com’è noto, la Provincia non aveva potuto rinnovare i contratti che garantivano i servizi specializzati a causa della mancanza di fondi: un problema comune a molte altre realtà italiane in quanto i Centri non godono di linee di finanziamento stabili ma vivono con i contributi degli enti locali.
Oggi, grazie ai circa 9000 euro di contributi provenienti da privati e istituzioni locali e alle 13 mila euro destinate dai consiglieri provinciali (che all’unanimità hanno runinciato al Fondo per i gruppi) è stato possibile coprire i costi delle cinque professioniste selezionate con avviso pubblico.
“E’ molto lungo l’elenco delle persone che vorrei ringraziare per la mobilitazione che si è creata attorno alla Fenice – dichiara il vicepresidente con delega al Sociale, Renato Rasicci – ma adesso la cosa più importante è che le donne vittime di violenza tornano ad avere un punto di riferimento che, c’ è da augurarsi, possa rimanere tale nel tempo. E a questo obiettivo lavoreremo nei prossimi mesi”.