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“Ciò che è avvenuto è inaudito e non si comprende come venga applicato il Codice di Procedura Civile”, si legge. ” A suo tempo avevo provveduto ad inoltrare memorie, lettere e chiarimenti sul fatto che la Sentenza nr. 300 emessa dal Tribunale di Giulianova su richiesta di alcuni proprietari dei terreni adiacenti all’impianto riguardasse un palo di mt. 12 e una cabina non di mia competenza e proprietà, in stato di quasi totale demolizione, e che l’unico impianto attivo esistente in loco era il traliccio di radio Odeon, esistente da tanti anni, e avevo provveduto ad avvisare sia gli Ufficiali Giudiziari e i consulenti tecnici incaricati. Sono stato volutamente ignorato per non ammettere che la Sentenza era viziata da errori procedurali. A nulla sono valse le denunce-querele presentate nei confronti dei proprietari dei terreni, degli incaricati del Ministero dello Sviluppo Economico Ispettorato di Sulmona, notoriamente contro le emittenti locali e a favore dei grossi gruppi editoriali e politici e contro lo stesso Ufficiale Giudiziario che si apprestava ad eseguire la fatidica Sentenza. Oltretutto nell’anno 2012 ho presentato una denuncia querela contro il Comune di Giulianova e l’Ufficio Tecnico Urbanistico perché i documenti inerenti la licenza edilizia del traliccio sono risultati scomparsi. Continuo, nonostante questo fatto increscioso, a riporre piena fiducia nella Giustizia e nelle Indagini in corso presso la Procura della Repubblica di Teramo per accertare la verità e ottenere giustizia, anche se ora le trasmissioni della radio su Giulianova sono interrotte. Ma forse la verità è un’altra, molto più grave del mio piccolo problema o incidente di percorso, il mio piccolo traliccio, preciso che non ha mai inquinato, rappresentava l’ultimo baluardo alla cementificazione della collina dello Splendore, caldeggiata e approvata dalla giunta Mastromauro, una serie di lottizzazioni in un’area ad alto rischio idrogeologico e in barba all’ultimo decreto Monti”.