Teramo. Nessun dirigente provinciale è interessato a gestire la Teramo Lavoro. Il messaggio arriva forte e chiaro, considerato che nessuno di loro ha manifestato la disponibilità a ricoprire l’incarico di amministratore.
La Provincia, quindi, dovrà ricorrere ad un eventuale “piano B” e percorrere altre strade per garantire la governance della società la quale, a prescindere dalle decisioni che saranno assunte rispetto al suo futuro, deve compiere una serie di atti riguardanti la gestione in corso, soprattutto in riferimento agli ex lavoratori.
SALTA LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO PROVINCIALE. DI SABATINO (PD): “CATARRA E I SUOI NON VOGLIONO AFFRONTARE LA QUESTIONE”
“Catarra e la sua maggioranza dimostrano ancora una volta di non voler affrontare la questione della Teramo Lavoro”. Queste le parole del capogruppo provinciale del Pd Renzo Di Sabatino dopo il rifiuto da parte del centrodestra provinciale di voler discutere l’ordine del giorno presentato dalle minoranze per risolvere la questione della società in house della Provincia. “Il centrosinistra ha voluto con responsabilità trovare una soluzione e abbiamo solo chiesto che questa fosse discussa oggi, vista l’emergenza assoluta della situazione. Il centrodestra si è invece rifiutato di portare in discussione il nostro punto, dove chiedevano alla Provincia di convocare al più presto un tavolo sindacale perché entrò il 30 giugno si trovi un percorso per i lavoratori della società. Chiedevamo anche, alla luce delle inchieste giudiziarie che hanno riguardato la Teramo Lavoro, che il presidente Catarra si astenesse dal partecipare in qualità di socio alle decisioni della società. Il centrodestra ha invece deciso di fare muro, a tutto scapito dei lavoratori che ancora non vedono una soluzione ai loro problemi, perché evidentemente non hanno il coraggio di affrontare i problemi che hanno creato”.