Un bilancio positivo che, sebbene per la prima volta nella sua storia veda la diminuzione del numero di iscrizioni, al contempo ha visto triplicare le azioni di tutela nei confronti dei consumatori.
Nata quindi anni fa con il preciso scopo difendere i deboli nei confronti dei poteri forti, garantendo giustizia a chi altrimenti sarebbe destinato solo a subirla, l’associazione Robin Hood traccia il resoconto delle attività svolte nel 2017, togliendosi qualche piccolo sassolino dalla scarpa e mettendo alcuni paletti.
Ribadendo come l’associazione non abbia mai ricevuto in questi anni contributi pubblici né sponsorizzazioni offrendo, invece, solo assistenza gratuita, il presidente Pasquale Di Ferdinando esprime amarezza per le “voci” che sarebbero circolate sul conto di Robin Hood che avrebbero sostenuto la necessità di pagare una quota di 50 euro per ottenere servizi, in netta contrapposizione con l’obiettivo primo dell’associazione. E nonostante il minor numero di iscrizioni, il fatto che siano aumentate in maniera decisa le azioni di tutela dei consumatori dovrebbe far capire molto sull’impegno e sul lavoro portato avanti.
“Dobbiamo delle scuse ai tanti associati e non per ritardi e aperture non sempre costanti delle sedi”, continua il presidente, “per questo motivo sarà convocato per il mese di gennaio il congresso straordinario, per importanti modifiche statutari e l’inserimento di nuove risorse umane”.
Per lo scorso anno l’unica modifica rilevante al corpo sociale è relativa alla presenza di stranieri scesa all’1,2%, mentre la gestione delle emergenze relative anche al 2016 ha mostrato nella sua pienezza le problematicità interpretative di norme emergenziali in progress che hanno determinato anche il mancato accesso a benefici di legge alle molte persone che ne avevano diritto.
“Il 2017 ha posto con forza ed evidenza la fragilità del nostro sistema di rete elettrica”, continua Di Ferdinando, “e, nonostante l’avvisaglia del 2015, non ci risultano effettuati successivamente lavori importanti, mentre come tutti gli utenti del paese paghiamo una parte della bolletta per mantenere in funzione il sistema. La stessa criticità messa in risalto da un incidente precedente che ha coinvolto l’acqua del Gran Sasso che, a quanto pare, non sembra essere servito”.
Le tematiche che hanno caratterizzato le attività dello scorso anno sono in gran parte legate al tema degli indennizzi, con un incremento diffuso e generalizzato dei costi a fronte di una sostanziale invariata capacità reddituale per coloro che hanno mantenuto il posto di lavoro.
E per il 2018, oltre alla attività di sostegno e tutela, l’associazione ha intenzione di avviare due campagne tese da un lato sensibilizzare le nuove generazioni al tema del consumo consapevole e della cittadinanza attiva, dall’altro alla formazione di una coscienza di autotutela da parte dei cittadini nei confronti sia del pubblico che del privato.