“Una grave perdita per Giulianova e per l’intero Abruzzo. Scompare un uomo di grandissima levatura morale e intellettuale, un amico caro, una persona garbata e sensibile come poche”.
Nato a Giulianova il 26 marzo 1954 e figlio del grande scultore Alfonso, Francesco Tentarelli si laurea in filosofia all’università di Chieti specializzandosi quindi in Storia dell’arte all’università di Urbino. Abilitato all’insegnamento negli istituti superiori e restauratore, borsista presso l’Istituto italiano di studi filosofici di Napoli, dopo aver insegnato nei licei scientifici e classici della provincia dal 31 dicembre del 1988 è funzionario al Comune di Teramo. Nel 2003 passa alla Regione Abruzzo come responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale di Nereto coordinando dal novembre 2007 la sede di Teramo e quelle di Giulianova, Nereto ed Atri.
Il 24 gennaio 2011 diviene responsabile dell’Ufficio di Soprintendenza ai beni librari e biblioteche per assumere quindi, il 19 gennaio 2016, la dirigenza del Servizio Beni e attività culturali della Regione. Corrispondente dall’Abruzzo per “Il Giornale dell’Arte” ed autore di numerosi volumi e saggi, Tentarelli è stato anche direttore tecnico-scientifico del Polo museale civico di Giulianova, docente della locale Università della terza età e membro della Commissione per la toponomastica comunale. Il sindaco e l’intera Amministrazione comunale porgono alla moglie Marisa Recinelli ed ai figli il più commosso cordoglio.
Nel frattempo è stata allestita la camera ardente nell’obitorio dell’ospedale di Giulianova mentre i funerali si terranno domani, martedì 9 gennaio alle 14.30, al Santuario Madonna dello Splendore.
“La scomparsa prematura di Francesco Tentarelli, dirigente del servizio Beni e Attività Culturali della Regione Abruzzo, ci priva di un uomo intelligente, competente e molto sensibile. Tutte le volte in cui mi sono confrontato con lui ho trovato una persona attenta al benessere collettivo, che era il faro della sua azione amministrativa.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ricordando che “la sua collocazione nel settore culturale era sgorgata in maniera naturale, poiché tutti sapevano che sarebbe stata la figura ideale per quel ruolo. Ruolo che ha ricoperto con perizia sagace, quasi fosse nato per quel tipo di lavoro. Addio Francesco, e grazie per la luce con cui hai illuminato questa Regione. Te ne siamo grati io e tutti gli abruzzesi”, conclude D’Alfonso.