Ospedale Teramo, bilancio positivo per la neurochirurgia

ospedale_teramoTeramo. Seicento interventi di chirurgia maggiore e 300 di quella minore. Sono questi i numeri registrati, nel corso del 2012, dall’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia di Teramo diretta dal dott. Danilo Lucantoni.

Un bilancio molto soddisfacente secondo il primario, che pone la stessa Unità Operativa tra le migliori e più produttive non solo in Abruzzo, ma in tutto il Centro Sud, con pazienti provenienti da altre regioni e tasso di occupazione costante del 100%. La piena funzionalità di ambulatori neurochirugici negli Ospedali di Sant’Omero, Atri e Giulianova ha consentito un controllo territoriale sulle patologie di riferimento, costante e capillare.

Le patologie trattate cosiddette maggiori spaziano dal trattamento di neoplasie cerebrali con ausilio di tecniche di Neuronavigazione, trattamento di patologia vascolare (aneurismi e MAV encefaliche) al trattamento di patologia neoplastica della colonna vertebrale e patologia degenerativa e traumatica della colonna stessa vertebrale in ogni suo aspetto.Le minori sono riferibili a patologie del sistema nervoso periferico.

Molto importante secondo il primario è il fattivo rapporto di collaborazione raggiunto con la Unità di Radiologia interventistica diretta dal dott. Di Egidio e con il Servizio di Anestesia e Rianimazione diretta dal dott. Orsini per il raggiungimento di livelli altissimi nel trattamento combinato di aneurismi e mav cerebrali con marcata riduzione sia della mortalita’ che della morbilità dei pazienti affetti da gravi forme emorragiche cerebrali.

Da segnalare il notevole incremento di interventi con particolari tecniche mininvasive per il trattamento di patologie degenerative del rachide e di riparazione di fratture vertebrali con cementificazione percutanea definita cifoplastica che consentono dove possibile effettuarla, la precoce mobilizzazione dei pazienti con riduzione dei tempi di degenza ed allettamento, a completamento di tutti gli altri trattamenti più complessi chirurgici dedicati alla patologia traumatica della colonna vertebrale.

Secondo Lucantoni i risultati ottimali numerici e qualitativi già raggiunti potranno sicuramente essere migliorati nei prossimi anni potenziando l’organico medico adeguandolo agli standard numerici di altre Unità Operative di Neurochirurgia consentendo un maggior ricambio per la attività di sala operatoria, aggiornamenti del personale medico più giovane dedicato alle nuove tecnologie nel campo delle attività di Neurochirurgia.

 

 

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