Per il sindacalista, infatti, è stata veicolata un’informazione non del tutto corretta sul passaggio di gestione del sistema dei servizi sociali del Comune e gli asili nido, dall’Ambito Sociale Tordino e dall’amministrazione al nuovo ente che, associando diversi Comuni, dovrà ora occuparsi di questo settore.
Per Cordone, infatti, quanto detto dal sindaco giuliese durante un incontro tra amministrazione e dipendenti sul fatto che la nascita dell’Unione fosse un obbligo di legge e che bisognava per lo stesso motivo trasferire il personale impegnato finora in questi servizi nel nuovo ente, risulterebbe falso.
“I Comuni aderenti all’unione”, spiega Cordone, “hanno deciso, legittimamente, di costituire l’Unione dei Comuni e di affidargli la gestione del sociale, dei servizi educativi e gli asili nido, ma questa decisione non risponde a nessun obbligo di legge”.
Inoltre sottolinea come lo statuto dell’Unione e la convenzione per il conferimento dei servizi all’Unione, approvati in consiglio comunale, “prevedono altre tipologie contrattuali, quale per esempio il comando, perché i dipendenti possano continuare a lavorare su quei servizi e restare nella dotazione organica del Comune di Giulianova, ipotesi quest’ultima che dà maggiori garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori”.
Una differenza sostanziale, per il sindacato, della quale, tuttavia, sembra che nessuno voglia assumersene responsabilità. E proprio per questo motivo la Cgil chiede di avviare tempestivamente le corrette relazioni sindacali per sostenere la possibilità di assegnare il personale al nuovo ente in comando e non di procedere al suo trasferimento “coerentemente con quanto previsto dallo statuto dell’Unione e dalla delibera di conferimento dei servizi a tutela dei servizi ai cittadini e a tutela delle lavoratrici e lavoratori del Comune di Giulianova e dell’Ambito Sociale Tordino”.
La vicesindaco con delega alla Pubblica istruzione Nausicaa Cameli e l’assessore al Personale Cristina Canzanese intervengono per precisare gli aspetti relativi al passaggio di maestre e personale degli asili nido all’Unione dei Comuni “Le Terre del Sole”, ente pubblico nato per la gestione associata dei servizi sociali comprendente i Comuni di Giulianova, Bellante, Mosciano S. Angelo e Morro d’Oro .
“Va subito precisato che con il passaggio degli asili nido all’Unione dei Comuni, che è un Ente al pari del Comune come previsto dal Testo Unico degli Enti locali“, dice l’assessore Canzanese, “maestre e personale non rischierebbero nulla e non perderebbero alcunché. Significa uguale stipendio, uguale status giuridico, stesse garanzie e medesimo contratto. Quindi i timori rappresentati sono privi di ogni fondamento. Si pensi che anche nel caso in cui l’Unione dei Comuni dovesse decadere, ed è un’ipotesi limite, tutto il personale tornerebbe al Comune”.
“Per cui – aggiunge la vicesindaco Cameli – le riserve del gruppo consiliare PD davvero stupiscono. Eppure la questione è chiara. Evidentemente non è stata ben compresa nonostante sia stata affrontata e discussa analiticamente nella riunione del 5 dicembre scorso. Lo stesso PD che ora non è d’accordo, è quello che in Consiglio comunale ha votato lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione, e di conseguenza il trasferimento all’Unione della gestione dei servizi sociali che comprendono anche i servizi educativi, inclusi gli asili nido. Per cui questo repentino dietrofront, dopo la partecipazione alle commissioni sulla questione e l’esame dei documenti, da cui il voto favorevole in Consiglio, non appare logico né giustificato. C’è poi da aggiungere che il PD è, come gli altri gruppi politici, nel Consiglio dell’Unione “Le Terre del Sole”. Il PD – conclude Cameli – ha inoltre proposto non il trasferimento ma il comando per maestre e personale dei nidi. In sostanza un’assegnazione temporanea. Ma, come hanno rilevato la segretaria generale del Comune di Giulianova e quella dell’Unione dei Comuni, questo non è possibile perché il servizio è stato trasferito all’Unione. E pertanto in base all’articolo 32 del Testo Unico degli Enti locali, all’Unione debbono essere trasferite le risorse umane e strumentali necessarie all’esercizio delle funzioni attribuite”.