Il movimento franoso che investe la strada Panoramica, nella zona pedecollinare di Tortoreto, non si arresta.
La situazione, complice anche le ultime piogge, continua a peggiorare, ed inizia ad interessare ora anche un piccolo tratto di via Muracche 2 (strada questa comunale). Una situazione che va affrontata e possibilmente tamponata in tempi rapidi. A sollevare nuovamente il caso, puntando l’indice sull’assenza della Provincia, competente sulla strada Panoramica, è Domenico Di Matteo, capogruppo di Obiettivo Tortoreto (che assieme alla consigliera Thea Petrini), che chiede con sollecitudine degli interventi.
La strada è chiusa dall’estate del 2016 per via della frana che hanno reso impraticabile la sede stradale, connotata da evidenti avallamenti. Il paradosso è che c’è chi, incurante dei rischi, continua a percorrere la strada. Ma questo è un altro discorso. ” Alle mie sollecitazioni di oltre un anno fa”; sottolinea Di Matteo, ” non sono arrivate risposte. Anzi, nulla è stato fatto dalla Provincia e la situazione peggiora a vista d’occhio. Sarebbe necessario un intervento tampone, anche con una strada bianca, per garantire un transito minimo e in sicurezza delle auto, in attesa poi di pianificare qualcosa di più concreto, in modo da assicurare a residenti e operatori economici della zona, di non pagare dazio alla prolungata chiusura della strada. Arteria che, storicamente, è anche una valida alternativa alla Statale 16 e di veloce collegamento con il centro storico. Ora la strada è peggio di una mulattiera ed è la dimostrazione della scarsa attenzione che la Provincia riserva al nostro territorio”.
I problemi, evidenti, che partono da uno dei viadotti della A14, ora iniziano ad interessare anche un piccolo tratto di via Muracche 2 (nel tratto chiuso al traffico), dove l’abbassamento della sede stradale è oramai di diversi centimetri. ” Non bisogna perdere altro tempo”; agigunge, ” e mettiamo a disposizione il nostro contributo, anche da forza di minoranza, all’amministrazione comunale per fare sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali”.
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