Maltrattamenti in famiglia, violazione di domicilio e violenza privata. Sono le accuse contestate ad un 46enne di Silvi, che questa mattina è comparso davanti al giudice Lorenzo Prudenzano per il processo che lo vede imputato per aver maltrattato, per quasi un anno, la moglie.
Moglie che questa mattina è salita sul banco dei testimoni per raccontare come quel matrimonio si fosse trasformato, nel corso del tempo, in un vero e proprio incubo fatto di violenze psicologiche e fisiche, di minacce di morte, di continue offese, di vere e proprie aggressioni fisiche con schiaffi e pugni.
Violenze avvenute sia durante la convivenza che dopo la fine del matrimonio, e alle quali si aggiungeva, secondo quanto raccontato dalla donna, la costante richiesta di soldi. Ma non solo. Perché secondo l’accusa l’uomo le avrebbe anche impedito in alcune occasioni di portare a termine delle cure mediche, così come l’avrebbe costretta contro la sua volontà a guardare siti erotici insieme a lui e siti di scambisti. In altre occasioni, invece, l’avrebbe accusata di tradirlo con altri uomini, arrivando anche a minacciare di morte e ad aggredire un amico della donna che reputava essere il suo amante.
“Mi denigrava in continuazione, con tutti – ha raccontato la donna in aula – e poi mi esasperava chiedendomi continuamente soldi e quando non li aveva diventava aggressivo”.
Numerosi gli episodi violenti contestati all’uomo, come quando a novembre del 2015 , durante una discussione, l’avrebbe afferrata per il collo sbattendole la testa contro il muro o quando a giugno del 2016 l’avrebbe schiaffeggiata davanti ai suoi amici.
All’uomo, oltre al reato di maltrattamenti in famiglia, vengono contestati anche quelli di violazione di domicilio, per essersi introdotto abusivamente in un’occasione nell’abitazione dell’ex moglie, e di violenza privata, perché a luglio del 2016, mentre la donna si trovava ferma in auto ad un incrocio, le avrebbe aperto la portiera dell’auto portandole via le chiavi impedendole di ripartire.
Accuse che adesso dovranno essere provate in dibattimento con il processo che, dopo l’audizione della presunta vittima, è stato rinviato alla prossima udienza per ascoltare gli altri testi dell’accusa.