“Abbiamo solo un paio di giorni di tempo: se non riusciamo a trovare una soluzione non ci sarà solo il fallimento della stagione turistica, di numerosi operatori, della Gran Sasso Teramano ma sarà decretato il fallimento di un’azione politica e istituzionale che in maniera trasversale ha dato il via, dieci anni fa, ad un’operazione che avrebbe dovuto segnare il rilancio della montagna teramana”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Provincia Valter Catarra, questa mattina, nel corso dell’incontro con i soggetti coinvolti nella vicenda che vede protagonista la Gran Sasso Teramano, società di gestione degli impianti di risalita dei Prati di Tivo, ossia il Comune di Pietracamela, gli operatori turistici, la Siget e, naturalmente, la Gran Sasso Teramano rappresenta dal suo presidente, Mauro Bacchion, e dall’amministratore Ferdinando Marsilii.
“Oggi” ha detto Catarra “registro una volontà nuova, da parte di tutti, di trovare una soluzione e mi auguro che nelle prossime ore possano essere sciolti i numerosi nodi di questa vicenda”. Se non si riesce ad aprire per Natale, questa l’opinione unanimemente condivisa, “sarebbe a rischio la sopravvivenza dell’intero comprensorio turistico perché sarà molto difficile, in futuro, trovare qualcuno che venga a investire sul Gran Sasso teramano”.
È andata, infatti, deserta la gara per l’affidamento della gestione degli impianti e la Sangritana, la società che in questi anni è stata affidataria, alle attuali condizioni parrebbe non interessata a proseguire il rapporto con la Gran Sasso Teramano: c’è quindi il concreto rischio che vada deserta anche la seconda gara fissata per martedì prossimo.
La Gran Sasso Teramano vorrebbe tentare la carta dell’affidamento temporaneo degli impianti di Prati di Tivo (5 mesi per coprire almeno la stagione invernale). Occorrono 100 mila euro; tante le spese stimate per sostenere la gestione degli impianti e al momento nessun operatore privato ha manifestato l’intenzione di assumere un tale rischio di impresa – stante le numerose problematiche insorte in questi anni, sia di tipo economico sia di tipo amministrativo, nel rapporto con gli enti locali – per di più legato anche a fattori non controllabili, come la presenza della neve.
Intanto, la Provincia ha rassicurato i dipendenti della Siget in cassa integrazione circa la copertura degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, mentre resta aperto il fronte del finanziamento Fas e domani Mauro Bacchion si recherà in Regione per incontrare le strutture dirigenziali che si stanno occupando dei fondi per le aree sottoutilizzate e l’assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra.
Si tratta di capire quando potranno essere disponibili i finanziamenti Fas “vincolati” alla realizzazione della cabinovia, visto che al momento la Gran Sasso Teramano è “strangolata” dal mutuo (garantito dalla Provincia) e dai relativi interessi che sta pagando alla Doppelmayr.