Asl L’Aquila, servizi sanitari minacciati dalle ferie obbligatorie

mediciL’Aquila. Il 25 ottobre scorso, la Asl dell’Aquila ha emanato una circolare con la quale si stabilisce che i dipendenti dell’azienda dovranno usufruire delle ferie pregresse entro il 31 dicembre di quest’anno, ad eccezione di malattie o infortuni gravi che consentono una proroga di sei mesi.

“Tale provvedimento mette a rischio i servizi sanitari in tutti i presidi della provincia”. A lanciare l’allarme sono Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl dell’Aquila, e Antonio Ginnetti, segretario provinciale Fp-Cgil, i quali, di fronte a questa situazione, hanno chiesto alla Asl di redigere un piano di smaltimento ferie spalmato nell’arco di due-tre anni.

“Molti lavoratori” spiegano i sindacalisti “hanno oltre tre mesi di ferie ancora da consumare, con un picco per il personale medico. Nell’ospedale dell’Aquila, addirittura, si stanno abbinando, in alcuni casi, i riposi settimanali previsti per legge ai giorni di ferie, nel tentativo di smaltire il più rapidamente possibile le ferie accumulate. Se tale provvedimento non verrà bloccato, come da noi chiesto nella riunione del 12 novembre scorso con il direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, il direttore amministrativo, Paolo Gentile e il direttore sanitario, Libero Colitti, saranno a rischio moltissimi servizi sanitari e amministrativi e si creeranno enormi problemi gestionali all’interno dei reparti, per un’evidente carenza di personale”. Secondo Cisl e Cgil “non è pensabile accorpare i reparti, com’è stato ipotizzato da alcuni dirigenti, per far smaltire i giorni di ferie ai lavoratori, concentrandoli in un solo mese e mezzo. Stigmatizziamo, inoltre, il comportamento di alcune sigle sindacali Uil, Fsi e Fials che hanno abbandonato la  riunione con la Asl preventivamente, in quanto volevano limitarsi alla discussione del solo ordine del giorno, senza affrontare il gravissimo problema delle ferie pregresse, che rischia di bloccare i servizi in tutti gli ospedali e i distretti sanitari della provincia dell’Aquila. L’abbandono della riunione da parte di Uil, Fsi e Fials ha impedito la discussione degli argomenti all’ordine del giorno, in particolare gli incentivi al personale: un comportamento irresponsabile e assolutamente ingiustificabile”, concludono Giorgi e Ginnetti, “che non possiamo in alcun modo condividere”.

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