Teramo%2C+danni+del+maltempo.+Ordine+degli+Architetti%3A+%E2%80%9CSi+cambi+mentalit%C3%A0%E2%80%9D
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/531700-teramo-danni-del-maltempo-ordine-degli-architetti-si-cambi-mentalita.html/amp/

Teramo, danni del maltempo. Ordine degli Architetti: “Si cambi mentalità”

Le norme esistono ma non sono applicate e occorrerebbe un deciso cambiamento di mentalità, soprattutto in chi amministra il territorio, per fare in modo che la prevenzione non insegua le emergenze che di volta in volta si presentano.

L’Ordine degli architetti di Teramo torna ad analizzare i danni provocati dal maltempo, considerandoli non una sciagura naturale ma una vera e propria responsabilità dell’uomo.

Il dissesto idrogeologico, infatti, che crea disagi alla popolazione e danni alle infrastrutture dopo dei temporali invernali che, seppur abbondanti rientrano nella normalità della stagione, non è imprevedibile ed è frutto dell’incapacità di una buona gestione da parte degli amministratori, arrivando a sfociate anche in tragedie come quelle vissute lo scorso anno dalla provincia.

“La regimazione delle acque in zona agricola”, sottolinea il presidente dell’Ordine, Raffaele Di Marcello, “la permeabilizzazione delle aree scoperte, l’implementazione del verde e la corretta gestione dei corsi d’acqua, queste sono alcune delle soluzioni, ben note ai tecnici del settore e al mondo scientifico, ma perlopiù sconosciute agli amministratori”.

E ricorda come gli esempi di buone pratiche esistono, come l’approvazione da parte della Provincia di un regolamento tipo di polizia rurale, che se fosse recepito e fatto rispettare da tutti i Comuni, eviterebbe gran parte dei problemi che invece si sono verificati.

“Occorre inoltre”, continua il presidente, “che si limiti al massimo l’impermeabilizzazione dei suoli, adottando pavimentazioni che permettano alle acque meteoriche di essere assorbite dal terreno e aumentando le aree verdi che, con la chioma degli alberi e il terreno inerbito, limitano l’impatto al suolo delle piogge, diminuendo il dilavamento dei terreni”.