Si è concluso con un nulla di fatto, tranne un generico impegno a continuare a cercare un accordo, il tavolo ministeriale per l’Hatria, al quale oggi hanno partecipato, oltre ai sindacati e all’azienda, il viceministro Teresa Bellanova, rappresentanti di Confindustria Teramo e il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli.
L’azienda, infatti, è rimasta ferma sulle sue posizioni, nonostante il ministero per lo Sviluppo Economico abbia messo sul tavolo diversi tentativi di mediazione.
Tra gli strumenti messi a disposizione anche la possibilità di allungare di un anno gli ammortizzatori sociali, con le parti che alla fine della riunione hanno firmato un verbale in cui l’azienda, pur non bloccando la procedura di licenziamento, si è impegnata, nel caso in cui nei prossimi giorni si riesca a trovare un accordo, a revocare parte dei licenziamenti.
“L’azienda ha mantenuto il suo atteggiamento di chiusura – ha commentato Giampiero Dozzi della Cgil – Domani sottoporremo quanto emerso al tavolo all’assemblea dei lavoratori e decideremo il da farsi”. Sulla stessa linea Serafino Masci, della Cisl: “Ci aspettavamo qualche novità concreta – ha detto – e invece da parte dell’azienda non c’è stato nessun passo avanti. La discussione è rimasta blindata, c’è solo un generico impegno a revocare parte dei licenziamenti se entro il 10 si arriva a un accordo”.
Preoccupato anche il vicepresidente Lolli: “Al tavolo c’era anche il viceministro ed è una cosa inusuale, perché nelle vertenze non capita spesso – ha detto al termine del tavolo – L’azienda, pur stimolata, non ha presentato novità, il viceministro ha messo a disposizione strumenti molto importanti, compresa la possibilità di allungare di un anno gli ammortizzatori sociali. È stato comunque firmato un verbale in cui l’azienda non blocca la procedura di licenziamento, ma si impegna, nero su bianco, se i prossimi giorni si dovesse arrivare a un accordo, anche grazie agli strumenti introdotti, a revocare i licenziamenti. Rimango estremamente preoccupato e non voglio dare nessuna forma di illusione, perché la situazione è molto seria. Se c’è uno spiraglio, però, ci batteremo fino all’ultimo”.