Teramo. Pianificazione e gestione comune degli interventi attraverso la creazione di un’unica cabina di regia. Sul Tordino, grazie al progetto europeo Ercip, si sperimenterà un modello di intervento che in Italia è già stato seguito con successo da Regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna per il risanamento degli ambiti fluviali. Il Contratto di Fiume, su richiesta della Provincia di Teramo, diventerà uno strumento previsto anche dal Piano regionale di tutela delle acque. L’area d’intervento coinvolge 17 Comuni che rientrano all’interno del bacino idrografico con una superficie interessata di 450 chilometri quadrati e una popolazione di circa 100 mila abitati. Cifre che danno la dimensione del progetto.
“Il nostro impegno e quello della Regione è di estendere questo modello di intervento a tutti i corsi d’acqua – ha dichiarato l’assessore provinciale all’Ambiente, Francesco Marconi – il contratto di fiume è considerato dai tecnici, infatti, il miglior strumento per la risoluzione di problemi degli ambiti fluviali perché riesce a superare le frammentazioni amministrative e di competenza che attualmente rendono difficoltosi sia la pianificazione che gli interventi. E’ arrivato il momento di lavorare per prevenire piuttosto che disperdere risorse per inseguire le emergenze”.
Il prossimo 15 novembre la Provincia sarà a Bologna alla settima conferenza nazionale sui Contratti di fiume per portare l’esperienza teramana. Dentro il progetto anche il Comune di Teramo che è uno dei principali attori del progetto europeo e che questa mattina, nel corso dell’evento di lancio alla presenza dei partner, era rappresentato dall’assessore all’Ambiente, Rudy Di Stefano. “Un’occasione importante per tutelare un patrimonio comune, il fiume, un patrimonio che per la città di Teramo è doppiamente significativo perché i due parchi fluviali del Tordino e del Vezzola rappresentano la struttura su cui si è incernierata la realizzazione di un anello verde con un sistema integrato, connettivo di funzioni urbane, ambientali, sportive, culturali e di valorizzazione del territorio”
Il convegno di presentazione, questa mattina, si è aperto con l’intervento del presidente Valter Catarra che ha ricordato “il forte impegno dell’ente in campo ambientale” . Poi sono seguite le relazioni di Paul Chapman, del London Borough of Lewisham, di Massimo Bastiani, coordinatore scientifico del Tavolo Nazionale dei contratti di fiume, e di Maurilio Ronci, Agenda 21 locale della Provincia di Teramo, che ha illustrato nel dettaglio il progetto che si andrà a realizzare.
La scheda. Il Contratto di Fiume è uno strumento finalizzato all’attuazione locale del Piano di Tutela della Acque della Regione Abruzzo; è considerato dai tecnici il miglior strumento per la risoluzione di problemi di competenze e per una razionale ed unitaria pianificazione del bacino idrografico superando le frammentazioni prodotte dall’adozione di aree di riferimento aventi confini esclusivamente amministrativi. La Cabina di Regia che è costituita dai soggetti istituzionali che rivestono un ruolo, in ragione delle loro competenze: Regione Abruzzo, Autorità di Bacino, Provincia di Teramo,
Comune di Teramo, Consorzio di Bonifica Nord Laga-Tordino, Ente d’Ambito
Territoriale Ottimale ATO n. 5 Teramano, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Teramo, B.I.M. Consorzio dei Comuni del Tordino , Agenda 21 locale (in qualità di facilitatori). Partecipano come soggetti esterni esperti: Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Ordine Dottori Agronomi e Forestali, Agenzia Regionale per la tutela dell’Ambiente (ARTA), Istituto Zooprofilattico “G. Caporale” di Teramo (IZS).
Fra gli obiettivi del progetto la costituzione di un’Assemblea di Bacino, organismo previsto dal progetto, che riunisca gli enti amministrativi e gestionali con competenze dirette e indirette sul territorio del bacino idrografico, le organizzazioni e gli organismi rappresentativi delle comunità locali e i cittadini portatori di interesse.