Mistificazioni e informazioni fuorvianti che, in definitiva, portano solo ad un nulla di fatto condito con infinite chiacchiere.
L‘associazione Teramo Nostra torna sulla questione del recupero del Teatro romano, in risposta alla volontà del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, di voler mostrare interessamento per la struttura anche a seguito della visita del nuovo sovrintendente regionale.
E proprio per fare chiarezza su una problematica che sta a cuore di tutta la città sta organizzando un convegno, da svolgersi entro il mese prossimo, per evitare le continue mistificazioni “tese a favorire interessi privati e a sacrificare il bene pubblico”.
“Dopo otto anni dalla firma del cronoprogramma di recupero firmato dal sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali Roberto Cecchi e dal sindaco stesso”, scrive in una nota l’associazione, “nulla è stato fatto, neanche il primo punto dell’intervento che prevedeva l’abbattimento di casa Adamoli e casa Salvoni per liberare la cavea. Il progetto di recupero di cui parla il sindaco invece non si capisce ancora a cosa miri”.
Per Teramo Nostra, dunque, non servirebbero ulteriori progetti “idonei solo a gettare fumo negli occhi ai cittadini”, in quanto per il recupero del Teatro Romano basterebbe solo scoprire la cavea, attraverso l’abbattimento dei caseggiati incongrui che vi insistono sopra.