Pescara. Non si placa la polemica tra l’associazione Carrozzine determinate e il Comune di Pescara per la bambina disabile iscritta in una scuola pescarese, costretta a pagare la mensa scolastica, nonostante lo stato indigente, perché residente a Montesilvano.
“Il 5 novembre del 2014”, ricostruisce Claudio Ferrante, presidente dell’associazione di disabili, “ venne siglato tra i Comuni di Pescara e Montesilvano un accordo volto a porre fine a tali discriminazioni e a garantire pari opportunità a lei ed a tutti i bimbi disabili che si fossero trovati nella medesima situazione: il diritto alla mensa gratuita garantito a prescindere dalla coincidenza o meno della residenza anagrafica con la città sede della scuola”.
“L’incontro”, prosegue Ferrante, 2fu presenziato dal Vice Sindaco con delega alla disabilità Ottavio De Martiniis e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Parlione per il Comune di Montesilvano e dall’allora assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pescara Giovanni Di Iacovo. E fu quest’ultimo a firmare un documento in deroga al regolamento per consentire a Gaia di usufruire gratuitamente della mensa, in attesa della modifica del regolamento stesso. Il Vice Sindaco Ottavio De Martiniis e l’Assessore Parlione per il comune di Montesilvano, con grande sensibilità e senso di responsabilità hanno rispettato i termini dell’accordo, modificando il regolamento per la mensa scolastica comunale ed inserendo l’esenzione totale dal pagamento per tutti i bimbi con disabilità che frequentano le scuole del territorio senza alcun tipo di eccezione”.
“Si registrano”, aggiunge Ferrante, “invece gravissime responsabilità del Comune di Pescara tanto nei confronti di Gaia quanto nei confronti di tutti i bambini affetti da disabilità; l’amministrazione comunale non ha infatti previsto l’esenzione totale dal pagamento della mensa per i bambini affetti da disabilità. L’Assessore del Comune di Pescara alla Pubblica Istruzione Giacomo Cuzzi si dimentica che è stato più volte interpellato anche dall’Associazione e non ha provveduto nemmeno a firmare la deroga all’esenzione del pagamento per la bimba ed ora dichiara di aver risolto questa questione chiamando nuovamente in causa il Comune di Montesilvano che virtuosamente in passato aveva coperto il costo della mensa della piccola erogando alla famiglia sussidi straordinari. Inqualificabile il suo atteggiamento: per sbrigare la pratica rigetta ad altri Comuni le responsabilità che non hanno, trasformando un diritto in elemosina penalizzando e ledendo la dignità della famiglia, senza per altro risolvere la situazione a tutti quei bambini che si trovano o si troveranno nella situazione della piccola Gaia”.
“Il Comune di Pescara”, conclude Ferrante, “non si nasconda dietro la falsa burocrazia, non cerchi falsi alibi, rispetti i patti siglati nel 2014 (dichiarati anche pubblicamente) e si assuma responsabilità, integrando e modificando il regolamento come disposto da diversi anni dal Comune di Montesilvano, non discriminando i bimbi non residenti e tutelando con maggiori garanzie gli alunni con disabilità residenti nella Città di Pescara”.