Una notizia che era nell’aria, come già annunciato lo scorso 11 maggio, e questa mattina è arrivata l’ufficialità. Dopo 11 anni di cura pastorale in terra abruzzese, Mons. Michele Seccia lascerà la diocesi di Teramo-Atri per andare a dirigere l’arcidiocesi di Lecce.
E’ stato lo stesso Seccia a dare l’annuncio, poco dopo mezzogiorno, alla comunità diocesana in Episcopio, come imposto dal cerimoniale vaticano che impone l’embargo alla diffusione della notizia prima di questo limite.
Dopo la lettura della nomina, il vescovo ha voluto leggere un messaggio scritto durante l’ultimo viaggio che lo aveva condotto in Perù per accompagnare un sacerdote di ritorno nella sua terra natale dopo aver compiuto gli studi in Italia e la prima attività pastorale proprio nella diocesi aprutina.
Un saluto che ha voluto essere anche un ringraziamento per tutti coloro che in questi anni lo hanno accompagnato nella sua missione pastorale e un invito a portar avanti tutte quelle attività e realtà che negli anni sono cresciute all’interno della diocesi, dal consultorio familiare a Silvi, nella realtà di Casa Madre Ester, a Casa Manuela a Campli, alla Piccola Opera Charitas.
Non ha mancato di ricordare anche le difficoltà vissute soprattutto nell’ultimo anno, con l’eredità dei terremoti e del maltempo, che hanno causato l’inagibilità di oltre 200 chiese, oltre al rimpianto di doversi staccare dai tanti rapporti intessuti in questi anni.
Il suo ingresso nella nuova diocesi è previsto per il 2 o 3 dicembre e, fino ad allora, seppur con l’esclusione di scelte operative per la vita pastorale teramana, Mons. Seccia continuerà a svolgere tutte le attività di ordinaria amministrazione. Con il trasferimento, inoltre, vanno a decadere anche tutte le nomine per la cura e i servizi degli uffici diocesani, sebbene le attività della Curia continueranno ad essere portate avanti dalle stesse persone, con compiti di facente funzioni.
Le due ultime decisioni prese per la comunità diocesana da Mons. Michele Seccia sono state la nomina di don Francesco Sanna nella parrocchia Sant’Anna di Roseto e quella di don Giovanni Giorgio alla parrocchia della Cona.