Una volta era il ritrovo ideale per gli amanti di una serie di attività all’aria aperta. Dalla pesca, allo sport e alla ristorazione e per momenti di relax a contatto con la natura.
Ora lo scenario èdecisamente diverso. L’area da tutti conosciuta con il Lago dello Zar, al confine tra i territori di Sant’Omero e Tortoreto, sulla sponda est del Salinello, è praticamente inaccessibile. La strada che conduceva all’area verde attrezzata non esiste più. Inghiottita da due diverse alluvioni.
Quella del 2011 e quella successiva del 2013, che nella sostanza ha azzerato la stradina di campagna, che costeggia il corso d’acqua, che consentiva di arrivare nella piccola oasi verde. Ora per raggiungerla bisogna attrezzarsi con scarpe adatte, farsi strade tra erbacce e rovi che oramai tappezzano il percorso, decisamente accidentato. Chi gestiva il lago di pesca sportiva con annesso ristorante, ovviamente, ha chiuso i battenti da anni. Da almeno quattro anni, gli stessi che sono trascorsi dalla scomparsa della strada e dalle segnalazioni che la proprietaria dell’area, Eva Galli, ha avanzato a Regione, Provincia e Comune di Sant’Omero.
Inaccessibile per potenziali visitatori, ma non certo per vandali e ladri che nel frattempo hanno devastato alcuni dei locali, rubando gli infissi e alcune strutture esterne da ombreggio.
Il problema, ovviamente, non è semplicemente circoscritto alla proprietà privata, ma è molto più ampio e pone questioni legate all’erosione del Salinello verso est e del rischio che la collina sovrastante possa finire nel greto del torrente. Le alluvioni hanno “mutato” il corso del Salinello in quel tratto. Una delle campate del ponticello stradale, sul territorio di Tortoreto, è ostruito e durante le piene tutto il deflusso dell’acqua si sposta sul versante opposto. Quello dove c’era la stradina e ora l’erosione minaccia in maniera seria la collina sovrastante che potrebbe andare incontro a degli smottamenti, con innegabili ripercussioni sulla sicurezza idraulica dell’intera zona che gravita attorno alla Bonifica del Salinello.
Per rendersi conto della situazione, bisogna recarsi a piedi in quella zona. Un vero e proprio “viaggio”, con l’obiettivo di sollecitare le istituzioni ad intervenire è stato organizzato questa mattina da Domenico Di Matteo, presidente del Movimento Civico Val Vibrata e Monti della Laga, anche nella veste di consigliere comunale a Tortoreto (era presente anche la consigliera Thea Petrini), assieme ad Eva Galli, proprietaria dell’intera area, che nel corso degli anni ha speso fiumi d’inchiostro per segnalare il problema alle istituzioni.
Di Matteo ha acceso i riflettori su una situazione che ha definito vergognosa, con rischi di effetti negativi in caso di piene del Salinello.
La strada che non c’è più
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Le interviste
Eva Galli
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Domenico Di Matteo
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