L’offerta era arrivata ma fuori tempo massimo. Il terreno messo in vendita dal Comune di Roseto torna all’asta. Perché quella in programma oggi è stata considerata nulla dal responsabile dell’ufficio tecnico.
Un vizio di forma: la busta contenente la proposta di acquisto è stata protocollata dopo le ore 12 di ieri. Da regolamento, bisognava consegnare l’atto entro mezzogiorno.
Parla chiaro la nota ufficiale del Comune: la proposta è stata dichiarata inammissibile in quanto il bando prevedeva espressamente: “Non saranno prese in considerazione offerte pervenute oltre le ore 12 del giorno precedente all’asta”. La busta non è stata neppure aperta.
Non si conosce l’identità dell’imprenditore o della società (era stata ipotizzata una cordata) interessata all’acquisto del terreno. Ci sarà un nuovo bando, forse già entro l’anno. Questa volta ci sarà un ribasso di 100mila euro rispetto alla somma a base d’asta iniziale, di poco superiore al milione e 900mila euro. E’ la stessa cifra del disavanzo di bilancio accertato dall’Ente. Un buco finanziario non di poco conto che potrà essere sanato solo con la vendita del terreno.
Si tratta di una superficie di circa 5mila metri quadri, sul lungomare Trieste, a sud di Roseto, nelle immediate vicinanze del sottopassaggio di via Marco Polo. E’ classificato, in base al piano regolatore vigente, B5. Quindi qui possono essere realizzate strutture turistico-ricettive.
Si presta molto, vista la particolare collocazione geografica all’interno del territorio rosetano, per ospitare una Spa, ovvero un centro benessere anche con trattamento talassoterapico tenuto conto che il mare è a meno di 100metri di distanza. E’ una zona di pregio perché in prospettiva può rappresentare un’ulteriore crescita turistica per Roseto.
Il terreno messo in vendita confina con quello sequestrato questa estate dalla Guardia di Finanza e che era utilizzato dalla Diodoro Ecologia come zona di stoccaggio di rifiuti organici.