Teramo. Il servizio mensa del Dopolavoro affidato ai sindacati “in violazione delle disposizioni in materia di contratti pubblici, con possibile danno all’erario”. Il contratto per la fornitura degli pneumatici agli autobus rinnovato ad un’azienda, nonostante rilevanti criticità riscontrate nel triennio precedente, senza poi fare gli adeguati controlli.
La scure del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, cala su Atac, l’azienda del trasporto pubblico romano, con una delibera che è stata inviata anche alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, alla procura della Corte dei Conti di Roma, alla procura di Teramo ed a quella della Capitale.
Era un accordo del 1974 a riservare ai sindacati più rappresentativi la designazione del soggetto gestore della mensa del Dopolavoro; in seguito è stato definito un contributo annuale ulteriore per la manutenzione ordinaria, da aggiungere al rimborso per la manutenzione straordinaria, sempre a carico dell’azienda. Gli oneri economici di Atac sono stati considerati contributi in favore del Dopolavoro, anziché quali corrispettivi per la mensa; inoltre, l’impegno economico dell’azienda è nel tempo aumentato, passando dall’0,50% delle retribuzioni ordinarie annue corrisposte al personale, fino all’1%. Atac ha poi disdettato dall’1 gennaio 2016 gli accordi sottoscritti con il Dopolavoro ed ha avviato una gara da 7 milioni di euro per 30 mesi. Con l’affidamento del servizio mediante gara – si nota – l’azienda potrà risparmiare il 25% rispetto al 2015. Quanto al contratto con Gommeur srl per la fornitura e gestione degli pneumatici dal 2013 al 2016, la delibera segnala che esso è stato rinnovato nonostante criticità segnalate da relazioni del 2012 e del 2103 e due procedimenti penali avviati dalla procura di Teramo nei confronti dell’operatore economico, che ha un credito di 5 milioni di euro nei confronti di Atac. Per questo motivo, al di là delle responsabilità penali, può scattare il “danno erariale”. Inoltre, “l’omesso controllo” sull’esecuzione da parte dell’Atac e la mancata adeguata definizione nel contratto di appalto delle prestazioni richieste all’operatore “hanno contribuito a determinare la rilevante esposizione debitoria”.
Tra le anomalie l’Authority segnala che la spesa per la fornitura e sostituzione delle gomme e dei cerchi danneggiati (3,2 milioni di euro solo fino a dicembre 2012) non era stata definita nel contratto; le penali previste risultavano, in gran parte dei casi, formulate in maniera generica e di dubbia o impossibile applicazione. Si rileva infine che il numero degli pneumatici sostituiti dal 2013 al 2016 (11.400 per usura e 15.300 per rottura) è risultato “assolutamente incongruo” in relazione al numero complessivo dell’intero parco autobus Atac (che ammonta a circa 12.000 gomme) ed alle percorrenze medie dei bus (circa 45.000 km per singolo mezzo a fronte di una percorrenza media garantita da Gommeur nella propria offerta in gara di 130.000 km).