Nuova mareggiata e altra importante porzione di arenile spazzata via dall’erosione che aumenta giorno dopo giorno creando disagi ad alcuni operatori turistici.
Questa volta, i titolari dei camping Nino e Stella Maris di Cologna Spiaggia, assieme agli ospiti delle loro strutture, andranno sino in fondo per vederci chiaro sul progetto Ricama della Regione. Un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro, con un ripascimento morbido radicale, che avrebbe dovuto risolvere il problema dell’erosione in Abruzzo.
Ma che in realtà, almeno per quanto riguarda il litorale teramano, non ha dato frutti. Anzi, in alcuni punti, come sul tratto di arenile colognese, l’erosione è aumentata.
“Noi abbiamo già dato mandato ad un legale per valutare la migliore strada da seguire”, spiega Luigi Corradetti, titolare del camping Nino, “ci sono anche dei nostri clienti e residenti che ci stanno dimostrando solidarietà e vogliono raccogliere delle firme”.
Sarà a questo punto interessata la Corte dei Conti, per capire se quei soldi sono stati spesi bene, oppure sono stati letteralmente gettati in mare. Nel caso di questo tratto di spiaggia a Cologna, gli operatori da tempo chiedono la rimozione del pennello perpendicolare, la principale causa della cancellazione in meno di due anni di più di 15 metri di arenile. Il Genio Civile per le Opere Marittime però sembra non voglia tener conto in alcun modo della richiesta degli operatori colognesi.
“Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale”, prosegue, “nonostante abbiamo fatto delle richieste ufficiali. Appena calerà il sipario sulla stagione balneare, ogni giorno lo dedicheremo per risolvere il problema dell’erosione”.
Gli operatori locali hanno subito dei danni economici perché hanno dovuto rinunciare ad alcune file di ombrelloni, non potendo quindi accontentare tutti i clienti. Nonostante la straordinaria stagione estiva. E se non verranno adottate soluzioni, il prossimo anno non ci sarà spiaggia su cui piazzare sdraio e ombreggi.
“Un’estate così non si vedeva da anni”, conclude Luigi Corradetti, “eppure abbiamo dovuto rinunciare a tre file di ombrelloni per mancanza di arenile. Serve un’azione repentina altrimenti per l’estate 2018 non avremo più nulla”.