Ancora problemi con i contributi di autonoma sistemazione nella provincia teramana, visti i ritardi di pagamenti che stanno creando notevoli disagi a quanti si sono visti costretti ad abbandonare le loro abitazioni a seguito delle ordinanze di sgombero.
A segnalare il mancato pagamento dei Cas è un cittadino di Villa Ripa, la cui casa è stata classificata inagibile, classe E, dopo il terremoto del 30 ottobre scorso, che contesta la notizia diffusa dall’amministrazione comunale teramana nella quale si annunciava l’invio alle famiglie dei fondi per l’autonoma sistemazione per i mesi di maggio e giugno.
Oltre a non aver ancora ricevuto nulla, il cittadino lamenta il fatto di non riuscire ad avere neanche informazioni utili dagli uffici preposti, visto che nessuno risponderebbe al telefono.
“Forse sono tutti al mare”, commenta il teramano, “fregandosene delle povere famiglie sgombrate in attesa del contributo autonomo, che per quanto mi riguarda girerò per intero al padrone di casa a cui devo 2 mesi di affitto arretrato, il quale mi ha già fatto sapere che se non pago entro venerdì mi sbatte fuori”.
E se da una parte c’è chi avendone diritto non riesce ancora ad ottenere quanto gli è dovuto, dall’altra, come sempre in situazioni di questo genere, non mancano i furbetti che, pur di accaparrarsi dei finanziamenti statali, sono disposti a presentare documenti falsi. E proprio per incastrare questa tipologia di persone le procure di Teramo e di Roma stanno indagando su una trentina di persone che avrebbero chiesto contributi pubblici per la sistemazione provvisoria, cercando di far passare la seconda casa come prima. Sostenendo, infatti, di non avere un altro posto dove andare, avrebbero presentato richiesta per il Cas, riservato invece solo a chi risiede stabilmente e in modo continuativo nelle zone colpite dal sisma e non vuole trasferirsi altrove.
E un caso del genere arriva dalla frazione di Cerqueto, dove è stata segnalata una persona che continuerebbe a dormire, seppur nel tentativo di celarsi, in una casa inagibile, nonostante venga erogato il regolare contributo dal Comune per l’abitazione e nonostante l’abitazione risulti essere una seconda casa.