Nonostante l’edificio, al momento, non abbia tutti i requisiti necessari per essere contemplata come struttura ricettiva (questo poi si evince dalla documentazione in possesso del Comune di Tortoreto), la prefettura ha comunque disposto di localizzare un gruppo di migranti (25 e non i 50 inizialmente previsti).
Nei giorni scorsi, dopo le rimostranze di alcuni residenti, il sindaco Domenico Piccioni aveva scritto alla Prefettura di Teramo, che gestisce l’accoglienza, facendo presente alcuni aspetti e sottolineando la mancanza, per la struttura ricettiva in disuso da qualche tempo, dell’agibilità e del certificato antincendio. Va detto, però, che la normativa è chiara. Ossia che fino a 25 ospiti non è necessaria la certificazione antincendio (che in ogni caso potrebbe essere ottenuta successivamente effettuando gli interventi previsti) e dunque la prefettura, vista l’emergenza, ha deciso di ospitare 25 migranti nell’hotel a partire da oggi.
Accoglienza che sarà assicurata da una cooperativa con sede legale a Casalincontrada.
Ovviamente, con la gestione dei migranti diretta a livello territoriale dalle prefetture, i margini di manovra delle singole amministrazione sono molto limitati. Al momento a Tortoreto sono ospitati 93 migranti (73 in un residence del Lido e 20 in Contrada San Pietro, Numero che salirà a 118 con il gruppo in arrivo a Salino. Il tema era stato oggetto di confronto anche nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, dopo un’interrogazione di Riccardo Straccialini (M5S). Da parte dell’Ente, anche alla luce del caso di Salino, è emersa la volontà di attivare una convenzione per utilizzare i migranti per lavori di pubblica utilità. Percorso che consentirebbe, sul piano teorico, di controllarne i flussi e non sforare i parametri di legge, che prevedono per ogni singolo territorio comunale di ospitarne 4 ogni mille abitanti. Numero che a Tortoreto è stato superato.