E’ la sintesi della nota che il sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni, ha inviato nelle ultime ore alla prefettura di Teramo, chiedendo di non utilizzare la struttura ricettiva, in disuso da tempo, per accogliere un gruppo di migranti sulla scorta del piano di accoglienza fissato dalla stessa struttura periferica dello Stato.
Se a livello cittadino, nelle ultime ore è cresciuto il livello di preoccupazione per l’arrivo dei migranti, il sindaco si è attivato per verificare fino in fondo la fattibilità del piano stilato dalla prefettura, che attraverso una cooperativa, ha stabilito di localizzare nell’albergo, al centro della frazione, un gruppo di richiedenti asilo politico. Sono due gli elementi tecnici attorno ai quali si fonda la richiesta di Piccioni. Il fatto che la struttura ricettiva, al momento, non è operativa e che in passato era stata autorizzata con 35 posti letto.
Lo stesso immobile, sulla scorta della documentazione presente in Comune e dai controlli compiuti nelle ultime ore, è privo del certificato di agibilità e di quello di prevenzione incendi. Concetti che il sindaco ha ribadito nel corso del consiglio comunale di ieri sera e che illustrerà in mattinata, nel corso di un incontro con i referenti del Comitato Salino ’92.
Ovviamente, tutte le decisioni al riguardo spettano al Prefetto di Teramo, ma tali aspetti (probabilmente non del tutto chiari a chi ha adottato la decisione) potrebbero anche rimettere in discussione la collocazione di 50 richiedenti asilo politico oramai in procinto di essere perfezionata.