Alba Adriatica. Se a livello politico, ed è innegabile, analisi e discussioni si levano sulla posizione di Pierluigi Marziale, assessore al turismo, rinviato a giudizio nell’inchiesta del permessi facili ai cinesi, lo stesso amministratore, in una nota, fa chiarezza sulla vicenda. Partendo da un assunto: la totale estranietà ai fatti contestati.
“ Va sottolineato” spiega l’assessore al turismo, coinvolto nell’indagine come privato e non come amministratore, “
che non vi stata partecipazione all’attività direttamente qualificabile come favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed in assenza di qualsivoglia elemento probatorio dimostrativo della sua responsabilità.
Come immancabilmente verrà riconosciuto all’esito del futuro giudizio.
Pertanto, a tutela del proprio buon nome, il sottoscritto intende ribadire la propria totale estraneità ai fatti contestati. Cosa che verrà immancabilmente riconosciuta all’esito del futuro giudizio. Il sottoscritto intende ribadire la totale estranieità ai fatti contestati”. A sostegno delle proprie precisazioni, Marziale ricorda alcuni particolari. “ Si è trattato di una sola locazione” prosegue la nota, “ peraltro relativa ad un piccolo bilocale per il quale è stata rilasciata, dal Comune, l’idoneità come alloggio. L’appartamento in questione ha tutti i requisiti richiesti e la planimetria prodotta è perfettamente conforme alla normativa e allo stato di fatto. Il contratto di affitto è stato stipulato con un cittadino straniero regolare, lo stesso è stato registrato all’agenzia delle entrate, così come le comunicazioni di rito per quanto riguarda la cessione di fabbricato sono state fatte agli enti competenti, mentre i canoni sono stati regolarmente fatturati. Nessun obbligo” chiude Marziale, “ sussisteva il capo al sottoscritto di verificare, in qualità di locatore, se l’affittuario soggiornasse continuativamente o in maniera saltuaria nell’immobile”.