Rappresenta un pezzo di storia importante la scuola media Fedele Romani, per intere generazioni di rosetani. Calato il sipario sull’anno didattico, l’edificio sembra essere lasciato al suo abbandono, nell’incuria più totale.
Erba alta ovunque, laddove avrebbero dovuto esserci aiuole, siepi e giardino. Transenne che delimitano il passaggio sotto i cornicioni. Eppure tra poco più di due mesi gli studenti torneranno a scuola. A sollevare il problema e a denunciare lo stato in cui versa il plesso della “Romani” sono stati i cittadini. In modo particolare Luigi Felicioni che, attraverso il suo blog, Rosetana… Mente, ha acceso i riflettori su questa scuola.
“Capisco anche che ci sono delle priorità visto il numero esiguo di dipendenti comunali e la scarsità conclamata di risorse”, scrive Felicioni, “Ok tutto. Voglio comprendere tutto e tanto. Ma ora è il cuore che parla e non la testa da appassionato di politica. Parla il cuore perché nella scuola Fedele Romani c’è rimasto un pezzo di me, di un periodo meraviglioso della mia vita. Grandi insegnanti, compagni splendidi, studio e serenità. Erba alta, altissima; asfalto del piazzale rotto in più punti; transennamenti di “sicurezza” per diversi metri; metri e metri di cavi elettrici volanti che non si sa bene dove vanno e a cosa servono. Dulcis in fundo piccole discariche adiacenti il recinto. Eppure siamo a Roseto, Italia e non a Raqqa, Siria”.
Luigi Felicioni ovviamente non è più uno studente, ma un padre come tanti con una figlia che ha già frequentato il primo anno in questa scuola. E che gli ha raccontato, oltre del famoso secondo piano chiuso per inagibilità causa allagamenti interni da pioggia e di una nuova uscita causa balcone pericolante che perdeva pezzi, di essere passata diverse volte in quel piazzale per l’ora di educazione fisica o per dirigersi tutti insieme nell’attiguo “pallone” esterno dell’ex pattinodromo.
“Detto questo mi pongo qualche domanda”, tuona, “La dirigente scolastica è consapevole e ha comunicato lo stato delle cose? Perché i genitori non sono mai stati coinvolti e informati sul degrado generale della struttura? I responsabili comunali sono al corrente di questo schifìo? L’amministrazione ha intenzione in questi prossimi due mesi di mettere una pezza ad un polo scolastico importante per la città? La sicurezza è stata tutelata e verrà tutelata? La vicina Protezione Civile ha controllato, scritto e segnalato qualcosa in merito?”.
Felicioni conclude precisando che il suo non vuol essere uno sterile dito puntato contro, ma semplicemente una preoccupazione per il futuro e la crescita dei figli e della società. E un plesso scolastico tenuto in queste condizioni non è accettabile.
“Perché come diceva il grande Malcom X”, precisa, “La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo.”