Alba Adriatica. Un investimento significativo per realizzare un’elegante struttura alberghiera. Poi gli inghippi. Per un finanziamento che non arriva. Un procedimento penale (archiviato) e la morsa di banche ed Equitalia.
Nel mezzo un’alluvione che costringe i titolari a rimettere mano ai propri risparmi per far ripartire l’attività.
Non è una storia come le altre quella che investe la proprietà (oramai ex) dell’Hotel Majestic di Alba Adriatica. Struttura ricettiva finita al centro delle cronache per la necessità di trovare una nuova sistemazione per gli sfollati del terremoto.
O forse è una storia molto italiana dove lo Stato, mascherato da burocrazia amplifica e rende deleterie situazioni difficili che ogni attività imprenditoriale può incontrare durante il suo percorso.
Di recente la struttura, come è noto, è finita all’asta ed è stata aggiudicata al quarto bando di gara ad un prezzo decisamente concorrenziale. Poco più di un milione di euro per un albergo che ne vale quasi tre volte tanto.
Il punto, però, non è questo. In questa vicenda la parola fallimento appare tutt’altro che calzante per descrivere quanto accaduto.
L’Hotel Majestic, come racconta Loriano Pasqualini, viene realizzato nel 2013. La proprietà fruisce di un finanziamento di 450mil euro (tre rate da 150 mila, l’ultima delle quali mai versata) a fondo perduto.
Nell’esaminare la pratica, però, il Ministero configura un errore che produce a carico dalla proprietà un processo per truffa. La causa, successivamente, darà ragione ai proprietari, ma nel frattempo iniziano i guai. La restante parte del finanziamento non viene erogata e nel frattempo le banche iniziano a stare con il fiato sul collo. Il processo si chiude dopo 5 anni, ma nel frattempo arriva una cartella di Equitalia di 450mila euro (anche la trance mai versata oltre gli interessi) che complica il tutto.
”In tutti questi anni abbiamo dato fondo a tutti i risparmi pur di star dietro alla situazione”, racconta Loriano Pasqualini, “ ed essere etichettati come destinatari di un fallimento non è di certo la realtà. Lo Stato ci ha messo in ginocchio, costringendo poi a dover perdere l’albergo all’asta. In tutti questi anni tutti i fornitori sono stati regolarmente pagati e mai nessuno h maturato debiti nei nostri confronti. E’ triste dover raccontare questa storia, ma è l’epilogo più amaro di una vicenda che ha del paradossale”.
Nel mezzo c’è stato anche l’alluvione del 2007, con danni quantificati in 150mila euro, ma ristorati in minima parte (appena 18mila). Ora il futuro è già tracciato, con la nuova proprietà che dovrebbe entrare in possesso dell’albergo il prossimo 2 luglio. Giorni difficili, ovviamente, per chi ha fatto di tutto per salvare investimenti e sacrifici lavorativi ma dovrà lasciare l’albergo.