Tortoreto, ammanchi ufficio ragioneria: prosciolto il cognato di Saccuti

Prosciolto da ogni accusa perché il fatto non sussiste, in quanto con le operazioni finanziarie (sottrazione di soldi dalle casse comunali da parte del cognato) non aveva nulla a che fare.

 

Si è chiusa una vera e propria odissea per Massimo Micozzi, cognato di Pasqualino Saccuti, il funzionario infedele del Comune di Tortoreto, condannato per aver fatto sparire soldi pubblici.

Nell’inchiesta era finito anche Micozzi, cognato dell’ex dirigente comunale, accusato di reimpiego di denaro illecito in attività economica. Ora a distanza di 5 anni, l’uomo è stato prosciolto in quanto il fatto non costituisce reato.

 

“Sono sempre stato fiducioso dell’operato della magistratura“ fa sapere Massimo Micozzi, attraverso una nota inviata dal suo avvocato Lauro Tribuiani, “perché convinto della mia innocenza. Tuttavia, non posso negare di aver passato un momento molto duro, non solo per me ma per tutta la mia famiglia. La sentenza ristabilisce la verità ma non potrà restituirmi la serenità, tantomeno economica, considerati gli ingenti danni che ho subito e che sto ancora subendo da questa spiacevole vicenda e dal suo inevitabile clamore mediatico. La mia speranza è che la notizia della mia assoluzione possa riabilitare il mio nome e quello della mia famiglia, restituendoci finalmente un po’ di pace e di tranquillità”.

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