Atri. Il primo aprile 2012, il 2 aprile 2012, il 28 aprile 2012, il primo maggio 2012 (giorno festivo), il 2 maggio 2012. Cosa indicano queste date? Esattamente tutte le notti che la luce è rimasta accesa all’interno del palazzo comunale. Passi la prima svista, passi la seconda, ma alla terza la parola “spreco” vien fuori naturalmente.
Le foto sono state scattate da alcuni cittadini, inizialmente incuriositi, poi dubbiosi, infine arrabbiati. Perchè quei soldi sono anche i loro e vedere ogni notte la stessa sala (in un caso anche le scalinate) illuminate a giorno alle 3 del mattino può anche destare una certa rabbia, in un momento in cui la regola numero uno, soprattutto per le Amministrazioni Comunali gravate dai tagli del Governo, è risparmiare.
Le risorse a disposizione sono sempre meno e, come si suol dire, in tempi di magra, anche la “distrazione” ha un costo. Le immagini circolano da tempo in rete e stanno creando non pochi scombussolamenti nella cittadina ducale.
“E’ chiaro” commentano Roberto Marchione e Pierfrancesco Macera, rispettivamente segretario comunale de La Destra e coordinatore cittadino de La Rosa Bianca “che non pretendiamo che sindaco e assessori facciano il giro del palazzo per verificare lo spegnimento delle luci, ma almeno che facciano rispettare le regole. Il buon esempio deve partire da loro. Più volte abbiamo fatto presente la situazione, ma finora hanno fatto finta di nulla”.
E giorno dopo giorno, le bollette rischiano di ingrossarsi. Questione di poco conto? Forse, ma è dalle piccole attenzioni quotidiane che si genera un grande risparmio. Quindi, da oggi, l’ultimo che esce, spenga la luce!
Marina Serra
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