A testimonianza per le future generazioni la lapide apposta in Questura in cui si legge: “In servizio di ordine pubblico unitamente ad altri militari incurante del nutrito lancio di bottiglie incendiarie e dei numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi dai dimostranti, non esitava, con generoso slancio, a portarsi fra i primi contro di loro nell’intento di neutralizzarne l’azione. Colpito mortalmente immolava la giovane vita nell’adempimento del dovere al servizio dello Stato” .
Un intenso momento di preghiera con don Enzo Pichelli, Cappellano della Polizia di Stato, ha unito tutti i presenti nel ricordo che non deve essere solo un momento vuoto che si ripete identico ogni anno, ma deve costituire lo stimolo per tutti i poliziotti oggi, in questo preciso momento storico di crisi sociale, economica, politica, a pochi giorni dalla Pasqua, affinchè, indossando una divisa, servitori dello Stato, possano portare la testimonianza che è possibile un mondo migliore, un riscatto morale. Nonostante il lungo tempo trascorso, sempre forte la commozione di parenti e colleghi.