Pineto. Il Tar dell’Aquila ha sospeso il giudizio in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sul ricorso promosso dal Comune di Pineto contro gli atti del direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi relativi alla riorganizzazione dell’ospedale San Liberatore di Atri. Lo rende noto il sindaco di Pineto Luciano Monticelli.
“Il Tar – spiega meglio il primo cittadino in proposito – ha rilevato che il riassetto del nosocomio trae origine dal Piano Operativo 2012, che fu sanato da un decreto legge del governo Berlusconi con il quale si diede la potestà pianificatoria al commissario regionale”.
Il Piano Operativo in questione, infatti, fu considerato illegittimo poiché diramato in violazione della riserva costituzionale in favore del Consiglio regionale in punto di pianificazione sanitaria. Da qui la scelta di affidare tutto al commissario, “dal quale – precisa Monticelli – dipendono gli atti di Varrassi”.
Per altri ricorsi pendenti lo stesso Tar aveva già riconosciuto fondata la questione di legittimità costituzionale di quel decreto, rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale. Per questo motivo il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso anche il giudizio sull’ospedale atriano, in quanto ritiene che gli atti aziendali provvisori impugnati che hanno penalizzato il San Liberatore si fondano sullo stesso presupposto legislativo.
Oltremodo positive le sensazioni del sindaco di Pineto di fronte alla decisione del Tar. “Rimaniamo in attesa di sapere cosa dirà la Corte Costituzionale – è il suo commento in proposito –, ma siamo fiduciosi perché se accogliesse la questione verrebbero travolti tutti gli atti che hanno penalizzato il San Liberatore”.
Il riferimento è ovviamente anche all’atto aziendale dello scorso 7 marzo, che ha reso definitivo il declassamento dell’unità di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Atri a Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale. “Per non parlare – aggiunge Monticelli – di Psichiatria, che sarà ridotta a Unità operativa semplice distrettuale Centro di Salute Mentale. Urologia, invece, diventerà Day Surgery”.
Il primo cittadino pinetese ricorda a questo proposito la possibilità di un nuovo ricorso contro l’atto aziendale definitivo, che sarà depositato “per difendere le proteste di tutti quei cittadini che sono stati totalmente inascoltati, nonostante abbiano manifestato la propria contrarietà alla trasformazione del nosocomio atriano”.
Alla luce delle nuove decisioni del Tar, il sindaco si rivolge, inoltre, anche a Varrassi. “Sarebbe lecito attendersi – sottolinea a riguardo – che il direttore generale prendesse atto che le sue scelte sull’ospedale di Atri sono, tra l’altro, basate su un presupposto molto probabilmente incostituzionale e, pertanto, dovrebbe astenersi dall’assumere ulteriori decisioni. Lo stesso dicasi, ovviamente, per Chiodi: è tempo di mettere da parte le strategie politiche”.