La chiesa gremita e tanti ad attenderlo nella strada e nella pizza antistante. Domenico Pantone lascia un grande vuoto nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano, lo apprezzavano e lo stimavano. Fine studioso, musicista,docente preparato e attento. Tra la folla, questa mattina, anche i suoi colleghi e, soprattutto, i suoi alunni dell’Istituto Tecnologico di Sant’Egidio.
Nell’omelia Don Stefano Galeazzi accoglie Domenico nella casa di Dio ricordando tutte le sue immense qualità e con un monito: “il suicidio non significa disprezzo dalla vita ma l’umana debolezza”. Momenti molto toccanti quanto sul pulpito si sono susseguiti il Professore dell’Università di Bologna, Alfredo Cottignoli, Teodoro Forcellini, amico dell’università di Domenico, tre studenti e il fratello Antonio.
Il suo maestro lo ha ricordato come grande ricercatore e animo sensibile, dedicandogli le terzine dell’ultimo canto del Paradiso di Dante. Sommo poeta sul quale Domenico vantava importanti pubblicazioni e interventi nei congressi e che avrebbe per la prima volta incontrato grazie ad una terzina recitata dalla sua cara mamma, scomparsa 15 anni fa. Cottignoli ha anche portato messaggi di cordoglio dei più noti studiosi e filologi italiani.
“Domenico Pantone non era soltanto un professore ma un amico. All’apparenza chiuso, in realtà era simpatico e coinvolgente”, ha letto in un biglietto uno dei suoi alunni.
Con la voce rotta dall’emozione il fratello ha letto una lettera a nome dei familiari, definendo Domenico “un frutto prezioso” che sarà sempre con noi.
Al termine delle celebrazioni un lungo e commosso applauso ha salutato il feretro di Domenico. Poi la sepoltura a Tortoreto proprio accanto all’amata madre e mai dimenticata, Silvana.