E’ il bilancio dell’operazione “Chinajeans” effettuata tra il 9 e il 23 marzo scorsi in provincia di Teramo dal nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Teramo, dai militari delle Compagnie dei carabinieri di Teramo, Alba Adriatica e Giulianova, da quelli del Nucleo operativo provinciale e dall’ispettorato della direzione territoriale del lavoro di Teramo.
Una massiccia indagine, coordinata dal Comando carabinieri per la tutela del lavoro del gruppo di Napoli, finalizzata alla verifica della corretta attuazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e per l’emersione del lavoro nero e del lavoro sommerso nei confronti di laboratori di confezioni gestiti da cinesi.
All’interno degli opifici sono state trovate postazioni di lavoro e diversi capi di abbigliamento ancora da confezionare, oltre a marchi ed etichette di famose griffe internazionali. Nei laboratori, inoltre, erano state ricavate anche delle camere da letto utilizzando pareti in cartongesso: autentici lager in cui le condizioni di igiene e sicurezza erano inesistenti. Dal punto di vista della sicurezza, gli opifici avevano coperture in eternit ed impianti elettrici insicuri. Sono in corso indagini per stabilire la provenienza dei tessuti confezionati con particolare attenzione alla contraffazione dei marchi per i quali lavoravano.