Il giovane si trovava ieri sera in un appartamento del quartiere San Berardo a Teramo con altri amici: il 18enne, di Nereto, si sarebbe presentato con la pistola calibro 9 del padre, presa proprio dall’abitazione dei genitori.
Poi la tragedia, il colpo che allo stato attuale sembra partito più per una bravata che per vera intenzione di uccidersi e la corsa verso il Mazzini, con il proiettile che ha perforato il cranio da destra verso sinistra.
Il 18enne è stato sottoposto nella notte ad operazione chirurgica ma è in gravi condizioni. È in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Sulla vicenda indaga la squadra mobile diretta dal vice Questore Roberta Cicchetti.
Aggiornamento. Lo studente diciottenne, vive con la famiglia a Nereto e ieri sera aveva raggiunto quattro amici nell’abitazione di Teramo. Secondo il racconto fornito alla polizia da questi, il giovane impugnava la calibro 9×21 sottratta di nascosto al padre e la roteava puntandosela alla testa. Dall’arma, che evidentemente aveva il colpo in canna, è partito un colpo che ha trafitto il cranio del 18enne secondo un tragitto dal tempia destra al palato, dove è stato rintracciato il foro di uscita. Devastanti, secondo i medici, le conseguenze cliniche, con una copiosa emorragia e diverse fratture interne alla teca cranica. Sull’episodio indagano gli agenti della squadra mobile della questura di Teramo, diretti dal vicequestore aggiunto Roberta Cicchetti.