Pineto. Partirà lunedì 8 maggio la prima fase del progetto di riqualificazione e messa in sicurezza dell’alberatura su viale D’Annunzio e in via De Titta.
“Si tratta di un impegno importante, che sarà costantemente seguito da professionisti qualificati, e che ha come obiettivo la sicurezza e la cura del nostro patrimonio verde”, ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Laura Traini.
La prima fase del progetto prevede la tomografia radicale e al colletto di tutti i 152 cipressi che si trovano sulla principale arteria viaria di Pineto centro. L’operazione, che non sarà invasiva per gli alberi, servirà a misurare la classe di pericolo dell’albero. “Il nostro obiettivo è quello di capire in maniera oggettiva lo stato di salute dei nostri alberi, per individuare quali sono gli interventi da attuare”, ha spiegato l’assessora. Nel caso di elevato pericolo di caduta della pianta, questa verrà abbattuta e sostituita con la stessa tipologia di pianta.
“Il taglio sarà solo l’extrema ratio, in caso di rischio immediato per l’incolumità pubblica, perché stiamo comunque parlando di piante che iniziano ad avere quasi un secolo di vita – ha aggiunto Traini – Nel caso di rischio minore, la pianta verrà costantemente monitorata e, dove possibile, trattata”.
La fase di acquisizione dei dati si estenderà per circa due settimane. In autunno partirà la seconda fase del progetto, che prevederà, a seconda dei casi, la potatura, il trattamento o la sostituzione.
Oltre a questo progetto, il Comune sta anche lavorando per la redazione di un Piano Regolatore del Verde.
“Il nostro patrimonio arboreo è immenso, sia per qualità sia per quantità – ha concluso l’assessora all’Ambiente – e ci stiamo impegnando per arrivare a questo nuovo strumento, che consentirà un censimento puntuale di ogni singola pianta, per capirne lo stato di salute e gli interventi da attuare sul territorio, anche per ciò che riguarda i programmi di ripiantumazione, alla stregua di un vero e proprio Piano Regolatore. La nostra volontà è quella di tutelare e di arricchire ulteriormente il nostro patrimonio arboreo”.